“Cosa ci siamo detti dopo Inter-Roma? Molti sono in Nazionale. Stiamo cercando la condizione migliore. Quando arriveranno tutti ne parleremo. Noi non siamo qui per giudicare le critiche che ci vengono rivolte. Guardiamo solo a noi stessi. Non siamo noi a pronunciarci in modi estremi, né quando vinciamo, né quando abbiamo perso un’unica partita. Se lotteremo per i primi tre posti? Noi faremo del nostro meglio e lotteremo per arrivare più in alto possibile. Per il progetto. Non credo al “sulla carta”. Io credo solo al campo”.
“Icardi? Un buon attaccante che può diventare grandissimo. Ci vuole tempo. E’ già a buon punto. E’ sulla strada giusta. Assomiglia più a Batistuta e a Crespo che a Cruz. Alvarez? Certi giocatori hanno bisogno di essere messi nella condizione giusta. Ma l’anno scorso è stata dura. Quest’anno invece c’è un’altra solidità”.
“Stadi chiusi per cori offensivi? I cori ci sono da quando c’è il calcio. Ci sarebbe un discorso molto più lungo da fare che non uno stadio chiuso. Mi ricordo che quando ero bambino, se a scuola uno si metteva a urlare o saliva in piedi su una sedia o su un banco, la prima cosa che il maestro gli faceva notare era che non si trovava allo stadio… Già a quell’età la sensazione era che allo stadio tutto fosse permesso: i cori offensivi dalle tribune verso i giocatori ci sono stati e penso che ci saranno sempre. Ognuno cerca di far male al giocatore offendendolo con l’intento di farlo rendere di meno”.
“Zanetti ha detto che torna a novembre? Lui è sempre molto positivo e questo lo aiuta molto. Fascia da capitano? Provo di più emozione per i figli e per i trofei vinti. La fascia è di Javier. Io conosco il mio ruolo qui”.
“Cosa mi sento di dire sul possibile arrivo dei soci indonesiani? Soprattutto che arrivano delle persone che vogliono investire e fare un’Inter ancora più grande, al di là della nazione dalla quale provengono. Personalmente non mi sento di dire niente. Posso solo fare il mio e cercare di farlo al meglio come ho sempre cercato di fare. Spero che qualsiasi decisione o qualsiasi scelta si faccia, sia presa per il bene di questa società e per rendere ancora più grande questo club che lo è già tanto di suo. Io mi sento solo di fare quello che ho sempre cercato di fare, ovvero svolgere al meglio il mio mestiere e che questo possa anche contribuire, nel mio piccolo, a rendere ancora più grande l’Inter”.
Fonte: inter.it
This post was last modified on 10 Ottobre 2013 - 12:52