Sul fatto che da qualche anno a questa parte la cantera nerazzurra stesse sfornando continuamente ragazzi di prospettiva internazionale non vi sono dubbi ma, per alcuni di loro, si può tranquillamente già cominciare a parlare di calciatori fatti e finiti.
In questo senso, la nazionale Under 21 di Gigi Di Biagio è l’emblema della bontà del lavoro di Samden dalle parti di Interello. Infatti, anche nella vittoria di ieri degli azzurrini contro i pari età del Belgio per 1-0, due dei protagonisti assoluti del match sono stati Francesco Bardi e Matteo Bianchetti. Il portierone in prestito al Livorno e il difensore centrale mandato a fare esperienza al Verona di Mandorlini, si sono messi in luce con l’ennesima prestazione esaltante che li sta facendo avvicinare sempre più al mondo dei grandi.
Bardi, sempre attento e pronto a lanciarsi da un palo all’altro della porta. Se li trova davanti, soli, ma non ha problemi, poi c’è anche spazio per i miracoli, quello su Mpoku è da vero fenomeno. A Verona Bianchetti è un secchione, qui gioca alla Thiago Silva senza concedere niente a nessuno. Primo tempo perfetto, secondo pure; non sbaglia una chiusura, coprendo anche gli errori dei compagni.
Ma è tutta la squadra che comincia a girare. A dirlo sono i reduci di Israele 2013, Bardi e Bianchetti, fondamentali per difendere una vittoria che riapre i giochi e rimette in carreggiata gli azzurri alla ricerca del primo posto nel girone. “Ci siamo conosciuti meglio in questa settimana, il gruppo si sta formando“, dice Bianchetti, capitano coraggioso ed eroe in mezzo all’area. Ma la parata fondamentale l’ha fatta Francesco Bardi, sceso in campo febbricitante: “Non l’ho ancora rivista, ma la voglio rivedere, è stata una gran parata, ma ha funzionato tutta la difesa. Ora cominciamo a carburare, il gruppo è forte, si vede quando esci vincente da battaglie come queste”.
Buona prova anche per Cristiano Biraghi, in comproprietà tra Inter e Catania, che sulla fascia di competenza ha retto all’urto di Bruno, sempre pericoloso sia palla al piede che negli inserimenti. Per Samuele Longo invece, solo uno spezzone di partita nel finale. Ma se nel Verona dovesse continuare ad avere poco spazio, per lui sarà sempre più difficile farsi largo anche nelle scelte di Di Biagio.