La diatriba fra club e Nazionali sull’utilizzo dei giocatori, specialmente nelle amichevoli o nelle partite ininfluenti, coinvolge le squadre di tutta Europa e difficilmente vedrà mai un accordo totale. Tra le società più penalizzate dalle razzie dei ct c’è sicuramente l’Inter che, a ogni turno di riposo in campionato, vede la Pinetina svuotarsi e segue con apprensione i suoi giocatori negli impegni in giro per il mondo.
La situazione si fa ancora più complicata quando alcuni di questi presentano dei problemi fisici e la logica suggerirebbe il loro ritorno alla base: è il caso di Campagnaro e Palacio, entrambi non al meglio, ma trattenuti nel ritiro dell’Argentina e arruolati per la gara con l’Uruguay. Il malcontento nerazzurro aumenta considerando che la partita ha poco valore in termini di classifica (l’Albiceleste è già qualificata ai Mondiali 2014, ndr) e che i suoi potrebbero procurarsi infortuni gravi. Palacio ha accusato un piccolo problema alla gamba sinistra nel match vinto contro il Perù, dove ha messo a segno una rete e sfornato un assist. Paradossale, invece, la situazione di Campagnaro: il difensore ex Napoli è out in Serie A da due giornate per un problema al piede, ma resta a disposizione di Sabella.
Questo episodio è solo l’ultimo di una lunga serie di rapporti diplomatici difficili fra l’Inter e le Nazionali, o, per meglio dire, di convocazioni mai ostacolate, anche quando si è trattato di giocatori fuori forma con il club. Recente ed esemplificativo è il caso di Wesley Sneijder, utilizzato col contagocce in nerazzurro, ma prontamente chiamato (e infortunato) in maglia Orange.
La difficoltà nel trattare con le Nazionali può influire in modo massiccio sui risultati di una squadra e, in alcuni casi, condizionarne la stagione: difficile non ricordare il precedente più amaro per i colori nerazzurri, quello del derby perso 3-0 il 2 aprile 2011. Nella sosta della settimana precedente, mentre una folta truppa interista, da Cambiasso a Thiago Motta passando per Maicon e Chivu, abbandonava Appiano Gentile, Galliani riusciva a “salvare” Robinho, Boateng e Pato, ufficialmente indisponibili per le Nazionali, ma pronti a scendere in campo qualche giorno più tardi con la maglia rossonera.