A inizio stagione aveva dato segnali incoraggianti e di grande solidità, ma nelle ultime giornate ha sofferto molto gli attacchi avversari e soprattutto l’assenza del compagno di reparto Campagnaro, vero e proprio leader della difesa nerazzurra.
Parliamo di Andrea Ranocchia, di un giocatore arrivato all’Inter con l’etichetta di giovane promessa e che si sta però dimostrando come un talento non ancora totalmente espresso, penalizzato da incostanza e da una maturità non ancora acquisita.
Nella trasferta dell’Olimpico di Torino, il numero 23 ha sofferto tantissimo la velocità e i tagli di Cerci, mostrandosi più di una volta in difficoltà nel leggere i movimenti offensivi della squadra di Ventura. Se contro la Roma era stato responsabile sul primo gol subito ed aveva faticato, insieme a tutti i suoi compagni, contro le veementi offensive del tridente dei giallorossi e se anche in Nazionale contro la Danimarca, in una coppia inedita e poco affiatata con Chiellini, aveva dato qualche segnale di incertezza, può sembrare comprensibile come in molti si aspettassero il rilancio di Walter Samuel al centro della difesa. Non una cattiva idea, vista la prestazione poco convincente dell’azzurro.
E’ vero che Mazzarri non ha avuto a disposizione una pedina fondamentale come Campagnaro e che il reparto abbia conseguentemente perso equilibrio, ma non è escluso che già sabato sera contro il Verona il tecnico toscano possa concedergli un turno di riposo, proprio a favore del 35enne difensore argentino.
L’Inter ha bisogno di rialzare il muro e l’esperienza di The Wall è proprio ciò che serve.