Under 17, una spedizione dai due volti. E quell’esclusione di Bonazzoli…

Under 17 Zoratto BonazzoliSi è chiusa agli ottavi di finale l’avventura della Nazionale italiana Under 17 nei Mondiali di categoria in corso di svolgimento negli Emirati Arabi. Ad eliminare gli azzurrini sono stati i pari età del Messico che hanno superato la squadra allenata da Zoratto per 2-0 grazie ad una rete di Diaz al 26′ ed una di Ochoa al 93′.

La spedizione italiana pur raggiungendo l’obiettivo minimo in termini di risultati (il superamento del primo girone, ndr) è stata molto deludente dal punto di vista del gioco. Il 4-4-2 ingessato di Zoratto si è contraddistinto per la scarsa produttività offensiva (tre reti in quattro partite, ndr) senza peraltro garantire equilibrio e solidità in fase di non possesso.

La scelta di puntare più sulla compattezza e sulla disciplina tattica piuttosto che sul puro talento non ha evidentemente pagato ed a posteriori grida ancora più vendetta l’esclusione dai convocati di Federico Bonazzoli, l’attaccante interista classe 1997 che avrebbe potuto dare alla squadra quel pizzico di imprevedibilità e di freddezza in zona gol che sono mancate per tutto torneo.

Se l’Italia è riuscita a limitare i danni ed a vincere due partite, contro Costa d’Avorio e Nuova Zelanda, gran parte del merito và al portierino dell’Udinese Scuffet che si è distinto come uno dei migliori della manifestazione. In difesa l’unico ad esprimersi ai suoi livelli è stato senza dubbio l’interista Federico Di Marco. Nonostante fosse il più giovane del gruppo il terzino ha garantito sempre prestazioni oltre la sufficienza mostrando anche attenzione in fase difensiva oltre che grande continuità in appoggio alla manovra offensiva.

Un altro giocatore che si è distinto è stato senz’altro l’attaccante del Milan Luca Vido che ha realizzato le due reti decisive nelle due vittorie. Se vorrà evolversi il calcio italiano dovrà si dare più spazio ai giovani come avviene negli altri paesi calcisticamente più avanzati ma anche svilupparsi dal punto di vista tattico.

Il caro vecchio calcio all’italiana tutto tattica, difesa e contropiede, che castra il talento è oramai obsoleto, prima lo si capirà e meglio sarà per tutto il movimento.

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