Una rivalità vecchia come il gioco del calcio quella tra squadre di club e Nazionali. I rapporti diplomatici, spesso, si rivelano la carta vincente per la risoluzione di suddette diatribe; altre volte, invece, questi non bastano ad evitare uno scontro frontale.
Nuovo oggetto di discussione è Hugo Campagnaro, tassello insostituibile della selezione argentina e, nel tempo libero, giocatore nerazzurro. Gli interessi in gioco sono diametralmente opposti e non sembrano sussistere punti di incontro tra le due contendenti.
Da una parte, Mazzarri si è visto costretto a rinunciare al cardine della propria retroguardia a causa dei noti problemi muscolari, che si sono protratti più a lungo del previsto. L’ex giocatore del Napoli, infatti, manca dalla ormai lontanissima vittoria contro i viola: sei partite senza il leader indiscusso delle prime giornate, che hanno pregiudicato il recente cammino e, soprattutto, la solidità difensiva dell’Inter. Dati alla mano, due sole reti al passivo con Campagnaro nell’undici titolare (contro Juventus e Fiorentina ndr) e ben dieci incassate senza poter contare sulla grinta e il carisma contagioso dell’albiceleste. Dalla trasferta di Trieste a quella di Bergamo, ad esclusione del match contro l’Udinese di Guidolin, le disattenzioni commesse in area di rigore sono diventate fonte di preoccupazione nei pressi di Appiano Gentile. L’indignazione nerazzurra è emersa già dalle caute parole pronunciate da Piero Ausilio nei minuti che hanno preceduto l’ultimo turno di campionato: “L’Argentina ha il diritto di convocare chi vuole. Non ci possiamo appellare a regola alcuna, ma soltanto all’altrui buon senso“.
Il ct Alejandro Sabella, dal canto suo, ha inserito l’argentino nella lista dei preconvocati per le amichevoli contro Ecuador e Bosnia, incurante del suo lungo stop e delle prevedibili reazioni della società di Corso Vittorio Emanuele. La preparazione del prossimo Mondiale, le poche partite che precedono il prestigioso meeting brasiliano e la differente valutazione medica dei guai fisici che affliggono il giocatore sono le motivazioni su cui si basa la strategia difensiva e l’arringa finale del selezionatore argentino: “Il calciatore mi ha comunicato di aver recuperato dall’infortunio. Mi ha detto che deve soltanto trovare il ritmo partita e che il suo mancato utilizzo nell’Inter è frutto delle decisioni dell’allenatore. Per noi è fondamentale averlo a disposizione da qui a giugno: le partite non sono tante e devono essere sfruttate al meglio per aumentare la coesione del gruppo”.
Dichiarazioni che hanno trovato una pronta risposta da parte dell’Inter, che ha mostrato tutto il proprio disappunto. Dopo un excursus relativo all’infortunio dell’argentino, il comunicato comparso sul sito ufficiale recita così: “F.C. Internazionale non accetta che sia messa in dubbio l’onestà professionale del proprio staff tecnico e di quello medico. Tiene infine a precisare la propria sorpresa per essere stata ignorata dalla Federazione argentina in ogni tentativo di contatto diretto avvenuto nel periodo sopracitato, sottolineando altresì il proprio dispiacere per tali presunte dichiarazioni del ct Sabella, in virtù del rapporto ultradecennale di amicizia e rispetto con l’AFA ed i suoi rappresentanti”.
Poi c’è lui, l’oggetto della acerrima contesa: Hugo Campagnaro, allenatosi ancora a parte in mattinata. La sua volontà sarà l’elemento che più di tutto influenzerà l’esito della spinosa questione. Il forte desiderio di rendersi protagonista con la propria rappresentativa alla non più verde età di trentatre anni potrebbe prevalere in modo netto ed inequivocabile.
Alla società nerazzurra il compito di ricordargli che giocare nell’Inter non rappresenta un impiego part-time, ma un compito a tempo pieno…