A margine della consegna del Premio Giacinto Facchetti, vinto da Eric Abidal, il figlio del Cipe, Gianfelice, è tornato a parlare del passaggio di proprietà da Massimo Moratti ad Erick Thohir: “La tentazione di abbandonarsi alla nostalgia è forte. Sicuramente è finito qualcosa di molto bello ed è un passaggio che nessuno poteva immaginare. Spero che sia un’opportunità di crescita per la società, come ha pensato Moratti stesso. Dev’essere un fattore positivo, era impossibile trovare qualcosa che non coincidesse tra l’Inter e Moratti, quindi la speranza è di costruire questo feeling anche con Thohir. Tutti ci contano, anche se ovviamente in partenza non c’è. Chiunque mette piede nell’Inter deve capire in cosa si sta cacciando, cosa significa l’Inter“.
Gianfelice ha commentato poi la polemica nata sulla consegna della maglietta numero tre ad Allen Iverson: “Non è un gesto che va sottolineato. Sicuramente gli daremo un bignami della storia dell’Inter. Quali sono i tre punti cardine? ‘Mai stati in B’, l’avvocato Prisco e Javier Zanetti, che rappresenta gli ultimi vent’anni della storia nerazzurra. Facchetti? Vale lo stesso discorso, sicuramente gli avranno spiegato che sono cose sacre”.