Mazzarri e i “soliti noti”

Mazzarri Inter-RomaMolti allenatori considerano spesso la rosa a loro disposizione numericamente inadeguata al fine di affrontare un’intera stagione, solitamente costellata di infortuni e impegni ravvicinati. Non sembra, invece, di questo avviso Walter Mazzarri.

In queste prime dodici giornate di campionato, il tecnico toscano ha mostrato di prediligere un unico modulo di gioco, ovvero il 3-5-1-1, inserendo soltanto a partita in corso un altro attaccante che possa condividere con Palacio il peso offensivo della squadra nerazzurra. Ulteriori dati assumono una certa rilevanza innanzi ai nostri occhi: fino a questo momento sono stati impiegati ventitre giocatori e, di questi, soltanto tredici hanno già raggiunto un considerevole minutaggio.

In questa speciale classifica è Nagatomo ad occupare la posizione d’onore, avendo collezionato, ad oggi, 1126 minuti di gioco, mentre il podio è completato da Cambiasso (1075) e Juan Jesus (1030). L’importanza del giovane brasiliano e di Ranocchia (1014) all’interno del pacchetto arretrato è testimoniata dallo scarso utilizzo di Andreolli, cui sono stati concessi appena quindici minuti contro l’Udinese.

Considerazioni simili valgono anche per Alvaro Pereira: ci si auspicava, infatti, che la cura Mazzarri dispiegasse nei confronti dell’uruguayano gli stessi straordinari effetti ammirati nei casi di Alvarez e Jonathan, rinati rispetto alle stagioni passate. Così non è stato e, di conseguenza, il Palito ha collezionato solo quattro gettoni racimolando, complici le ottime prestazioni di Nagatomo, la miseria di 174 minuti totali. Rare anche le apparizioni di Kuzmanovic e Wallace. Il primo è stato scalzato, nelle gerarchie dell’allenatore di San Vincenzo, dal neo arrivato Saphir Taider; il secondo, giunto in prestito dal Chelsea, si è visto sbarrare le porte della fascia destra da un rigenerato Jonathan.

L’unilateralità delle scelte del tecnico connota una spiccata fermezza e convinzione nel proprio lavoro, aspetto da considerare estremamente importante per una squadra che viene da un’annata a dir poco tribolata. La differenza di potenziale tra i cosiddetti titolarissimi e la restante parte della rosa è notevole, ma una tale politica può attagliarsi esclusivamente ad una stagione priva di impegni continentali.

Con l’avvento di Thohir probabilmente la squadra verrà rinforzata sin dal mercato invernale e, allora, spetterà a Mazzarri gestire nel miglior modo possibile i giocatori a propria disposizione, cercando un equilibrio che garantisca continuità di risultati e che sia finalizzato ad un unico obiettivo: il ritorno in Europa.

Filippo Mauro

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