All’interno del notiziario di fine giornata su Inter Channel, il neo presidente Erick Thohir ha rilasciato la prima intervista esclusiva al microfono di Roberto Scarpini, direttore del canale tematico nerazzurro. Ecco le parole del tycoon indonesiano.
Come ci si sente in una giornata come questa dove è diventato presidente di F.C. Internazionale?
“Questo è un sogno che diventa realtà. Come ho detto in conferenza stampa, la Serie A era molto seguita negli anni ’80 e noi da giovani eravamo tifosi di diverse squadre. Inutile dire che la mia squadra e quella dei miei partners era l’Inter. Così abbiamo seguito l’Inter per lungo tempo e personalmente non mi ero nemmeno immaginato di poter diventare anche parte della famiglia nerazzurra, addirittura presidente. Ma vorrei dire ancora che la cosa più importante per il futuro sia come poter proseguire in maniera continua e proficua il lavoro di Moratti degli ultimi diciotto anni. Penso sia questa la cosa più importante”.
In che modo l’Inter di Erick Thohir vuole arrivare ad ottenere risultati sul campo?
“Questa è la prima cosa di cui abbiamo parlato io e Massimo Moratti un paio di mesi fa quando ci siamo incontrati a Milano. Se vogliamo fare parte dei dieci club più importanti dei prossimi dieci anni dobbiamo: vincere, giocare bene e mantenere le finanze del club in salute. La nuova direzione che dobbiamo prendere insieme, partendo da quello fatto da Moratti fino ad oggi e alla scelta di affidarsi a noi come partner dal punto di vista del businnes senza però dimenticarsi delle tradizioni del club. È molto importante che noi, nuovo management con Angelo Mario Moratti che sarà il mio vice presidente, dobbiamo trovare il modo per aggiungere nuovi tifosi in Asia, dove ci sono 2,5 miliardi di persone e 250 milioni negli Stati Uniti. Appassionati da invitare a far parte del nostro pubblico. Ovviamente non saranno tutti ma è questa la ragione perché è importante attirare i tifosi a livello globale, vuol dire avere maggiori ricavi. È anche la cosa più importante con le fondamenta costruite da Moratti e in questi tre mesi da Mazzarri. Penso che dobbiamo avere fiducia e sostenere il modo con cui giocherà la squadra nei prossimi anni. È fondamentale, perché businnes e sport devono crescere di pari passo, producendo successi per la squadra e crescita per il club, anche nel numero di tifosi”.
Inter vuol dire passione. Ha mai pensato di trasferirsi qui per viverla meglio?
“Io faccio business e conduco ogni affare con passione. Ho lavorato con i media, dal 2001 ad oggi, e l’ho sempre fatto con passione. La stessa cosa l’ho fatta anche occupandomi di sport. Qualcuno pensa che per me sia una debolezza, ma è la passione che mi fa lavorare bene. La stessa cosa farò con l’Inter. Questa è la mia passione. Vivere lontano non vuol dire non essere appassionato. Da ora in poi L’Inter sarà ancora di più la mia passione, perché sono una parte dell’Inter. Ho un impegno ancora: rendere più sostenibile l’Inter in futuro”.
Ci dovrà essere l’Inter nella finale di Champions a Milano del 2016?
“Per noi, per l’allenatore e per tutto lo staff Inter è una sfida. Dobbiamo costruire a partire da oggi un’Inter sempre più forte. La direzione è questa: dobbiamo pensare a dei punti di arrivo, questo del 2016 può essere uno di quelli. Sarà un lavoro duro, ma tutti dobbiamo guardare in quella direzione. Dobbiamo sapere che lavorando tutti insieme possiamo essere tra i migliori al mondo”.