Erick Thohir ospite nella sede de La Gazzetta dello Sport. Il nuovo presidente dell’Inter prosegue il suo giro di interviste, confessandosi ai microfoni della rosea:
Dopo i primi giorni da presidente dell’Inter, come si sente?
“Come ho detto a tutti, è emozionante, perchè sono un tifoso dell’Inter da lungo tempo. Per ora, la cosa più importante come presidente è lavorare duro e concentrarsi affinchè tutto il club operi insieme, non solo in quanto ‘squadra’, ma anche dal lato del management e della proprietà. E’ una strada lunga ed è iniziata solo ora, ma vogliamo ottenere quello che abbiamo stabilito anche in termini di business. Per quanto riguarda l’aspetto sportivo, penso che abbiamo tutte le cose fondamentali e disponiamo di bravi giocatori giovani, ottimi Primavera, che speriamo di poter far lavorare insieme alla prima squadra”.
Ieri ha avuto il primo incontro di mercato con i suoi collaboratori. Quali sono i vostri piani per gennaio?
“Quello di ieri non è stato un incontro per il mercato, ho conosciuto meglio Branca e Ausilio. Ho bisogno di conoscerli meglio, di capire la loro visione e la loro strategia. Avremo una riunione anche oggi, ma naturalmente c’è una strategia che dovremo discutere anche con l’allenatore: chi vale la pena prendere e chi no. La scadenza è a breve, ma valuteremo l’opportunità di muoverci. Penso che il direttore sportivo e l’allenatore ve ne possano parlare”.
Ha avuto modo di incontrare gli altri presidenti di A. James Pallotta ha detto che il calcio italiano necessita di un nuovo governo. Qual è la sua idea e come viene visto il nostro campionato fuori dai confini nazionali?
“Sono stato un fan del calcio italiano negli anni Ottanta e ancora lo sono. Ma come ho detto ovunque, la Serie A ha bisogno di tornare sulla strada giusta: è ancora tra le quattro migliori leghe al mondo, ma se non sapremo svegliarci, verremo sorpassati dal campionato francese o da quello statunitense in futuro. E’ quello che temo ed è quello che dico agli altri club. Non guardiamo al passato, ma al futuro, per costruire una buona lega che possa competere con le altre nel mondo. Credo fermamente che la Serie A possa tornare al suo livello se lavoriamo insieme, invece che ognuno per conto proprio”.
Nel 1923 l’Inter aveva anche una squadra di basket campione d’Italia. Lei è anche un appassionato di basket. Può essere un’idea per il futuro quella di creare una polisportiva come Real, Barcellona o Bayern Monaco?
“E’ troppo presto per parlanre. La cosa centrale adesso è la nostra squadra di calcio e ovviamente visto che ho degli investimenti nella MLS degli Stati Uniti ci potranno essere delle sinergie in futuro”.
In Italia si è parlato molto del suo giocatore preferito nella storia dell’Inter. Ha anche un allenatore preferito?
“Penso che Mourinho sia uno dei migliori tecnici. Naturalmente è un lavoro d’insieme, non solo del coach, ma anche del management e dei giocatori. Mourinho ha portato tanti titoli in una sola volta nel 2010. E’ uno dei migliori ma vedo un carattere simile in Mazzarri. Spero che possa cominciare ora a gettare le fondamenta e nei prossimi 2-3 anni costrtuire una squadra forte”.