L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport riporta una interessante iniziativa: undici messaggi lanciati ad Erick Thohir da undici ex calciatori nerazzurri.
Beccalossi: “Le auguro, ma glielo chiedo anche, di costruire un’Inter vincente. Dopo aver trionfato dappertutto con Moratti, la sfida è rifarlo: lo sviluppo di marketing e immagine è importante, ma non basta, senza una squadra che vince”.
Bedin: “Spero riesca a ripetere quello che ha fatto Moratti, non solo come presidente vincente, ma anche come motivatore. Il segreto è far dare il massimo a tutti: con lui lo abbiamo sempre fatto, vedrà che ora nessuno vorrà dare meno”.
Colonnese: “Il sogno è una cantera come quella del Barcellona: l’Inter ha un grande settore giovanile, faccia di tutto per incentivarne lo sviluppo e far crescere giocatori che lavorino sapendo di poter essere i titolari di domani”.
Corso: “E’ difficile dare consigli ad una persona che non conosco, ma una cosa mi permetto di dirgliela: quando servirà, se servirà, al momento di decidere non abbia paura e non guardi in faccia a nessuno”.
Di Biagio: “Per fare il presidente la passione è tutto: ci metta la stessa di Moratti e insista per sfruttare meglio il nome Inter, un club che a livello mondiale merita di stare sullo stesso palcoscenico di club che oggi hanno un’immagine più forte”.
Ferri: “Ascolti chi conosce il nostro calcio e continui a dare risalto e investire su chi ha fatto la storia dell’Inter. Ci sono risorse umane da sfruttare, tutti potenziali valori aggiunti: Trapattoni su tutti, e per tanti ruoli”.
Materazzi: “Benvenuto e buon lavoro: arrivare all’Inter è bellissimo ma non è facile, neanche per un neo presidente. E poi, senza giri di parole: qualsiasi operazione di mercato farà, scelga prima gli uomini dei calciatori”.
Mazzola: “Amare i nostri colori si può, anche arrivando da così lontano. E poi, se la trattativa è durata così tanto è anche perché lei ha voluto capire bene cosa stava per fare. Da come si muove, mi pare abbia già capito tante cose”.
Muraro: “Le auguro di saper fare una cosa semplice e difficile allo stesso tempo: voler bene all’Inter. Il business conta, ma non dovrà essere solo business e il resto verrà da sé, con l’esperienza, se saprà scegliere le persone giuste”.
Pagliuca: “Complimenti per come si è posto: è entrato in punta di piedi, ha chiesto a Moratti di restare, ha avuto rispetto del passato. Non proprio quello che sta succedendo dall’altra parte del Naviglio, ed è così strano per il Milan…”.
Toldo: “Sperare di vederla un giorno presidente di un altro Triplete è un po’ banale: il mio auspicio è che anche lei, come Moratti, possa appassionarsi e riconoscersi negli ideali e nelle finalità di Inter Campus”.
This post was last modified on 30 Novembre 2013 - 13:45