Domani, alle ore 21, l’Inter affronterà il Chievo nel monday night della 19^giornata (l’ultima del girone di andata) della Serie A TIM 2013-14. In diretta dalla sala stampa del centro sportivo “Angelo Moratti”, vi proponiamo le dichiarazioni rilasciate da Walter Mazzarri nella consueta conferenza della vigilia.
Due passi falsi in questo 2014, da dove si riparte?
“Nel calcio contano i risultati. Due sconfitte nel 2014, non è andata bene. Ora voglio dire ai nostri tifosi che domani bisogna svoltare, fare una grande gara da tutti i punti di vista: sul piano del gioco, dell’attenzione difensiva, come abbiamo fatto tante volte in questa stagione. Finora siamo stati anche sfortunati.”
Qual’è il significato per lei e per la squadra della presenza di Moratti e Thohir?
“Io sono tranquillo, non vado a dire cose di cui non sono sicuro. Con Moratti e Thohir c’è grande unità d’intenti. Se mi sono permesso di parlare per tutti è perché so che loro la pensano così. Questo è il primo mercato, la società sta seguendo le mie indicazioni per scremare la rosa e fare qualche innesto.Vi chiedo di farmi delle domande sulla partita, perché a furia di parlare di questo rischiamo di distrarci.”
Devo chiederle un commento sull’indiscrezione uscita stamattina, è vero che ha detto “Moratti non mi aveva detto che avrebbe venduto“?
“Può essere che questa frase sia stata estrapolata e interpretata in modo sbagliato. Posso aver detto qualcosa di simile, ma non era con nessun intento polemico. Per me le difficoltà sono sempre uno stimolo in più. Finora l’Inter sta lavorando bene, con qualche incidente di percorso ma tutto sommato con un cammino positivo. Ora serve concentrarsi sulla tattica, non sulla società.”
Su Kovacic: a inizio stagione doveva essere il nuovo Hamsik. Ma ora deve ancora crescere?
“Allora, è un ragazzo giovane con doti enormi, deve solo convogliarle in concretezza in fase difensiva e offensiva. Noi dobbiamo solo aiutarlo a fare bene e a crescere. A 19 anni con la qualità che ha e giocando nell’Inter ha il futuro nelle sue mani. Certo deve capire ancora che gli equilibri di squadra sono importanti. Nell’anno di crescita come questo bisogna valorizzare i giovani come lui e allo stesso tempo fare risultato. Col Milan e con la Lazio ha giocato bene e poi così così, è una questione di continuità.”
Vuole replicare ad Allegri che ha detto “in Europa Milano siamo noi”?
“Guardate per fortuna stavolta ho sentito Allegri in diretta. Non volevo fare nessun confronto con il mister del Milan nè con la sua squadra. La mia era una difesa e non un attacco perché c’erano accuse non giuste su di noi. Con Allegri ho un buon rapporto.”
Quali sono i veri obiettivi dell’Inter oggi?
“Ma gli obiettivi sono cose giornalistiche. Ora siamo in un anno di rifondazione. Purtroppo siamo usciti dalla Coppa Italia, ho dovuto fare delle scelte rischiose per dare delle indicazioni di mercato alla società. Ora si può cominciare a scremarla. Questo processo è passato dal far giocare i meno impiegati in Coppa Italia. Prima passavamo il turno con squadre di livello basso. In ogni caso non si è mai detto che l’obiettivo quest’anno fosse la Coppa Italia. Ora avremo meno impegni, potremo lavorare con calma. A fine anno si valuterà.”
Sul piano del gioco la crescita sembra essersi fermata. E’ deluso?
“Non sono deluso perché conosco il campionato italiano, che è difficile. So anche che la nostra condizione oggi non è la migliore. All’inizio giocavamo a memoria, ma oggi gli avversari ci hanno studiato, sanno come gioca l’Inter e il bel calcio non è facile da fare. Anche domani col Chievo sarà una partita difficile, potrebbe servire un episodio per sbloccare il risultato. A Napoli era uguale: il primo anno era stato più facile, poi diventando più forti gli avversari hanno cominciato a chiudersi e a renderci tutto più difficile. Magari a Roma se avessimo fatto gol su calcio d’angolo la partita sarebbe stata diversa. Il bel gioco può arrivare anche se la partita si mette nel modo giusto.”
Domani mancherà Guarin, cambierà qualcosa a livello tattico?
“Guardate mi prendo tutti i vantaggi, per questa volta visto che gioco contro Corini non voglio dare indicazioni. Scusate ma con un così bravo allenatore non gli permetterò di avere troppe informazioni su di noi.”
Botta domani verrà convocato?
“Sì sarà in panchina. Il suo esordio è stato assolutamente positivo, è un ragazzo giovane che ha fatto molte cose positive in Argentina. Ora però deve crescere e noi dobbiamo guardare anche al risultato, specie domani.”
Ha detto che questa annata assomiglia al suo primo anno al Napoli. In cosa?
“Questo gruppo è ripartito da una serie di problemi: riprendere convinzioni nei propri mezzi, l’autostima, c’era da ripartire da tutto. A Napoli mi chiamarono in corsa e riuscimmo ad arrivare sesti, più o meno con lo stesso percorso dell’Inter. Si tratta di piazze diverse, ma oggi all’Inter è un anno zero, bisogna avere pazienza per ricostruire. Poi abbiamo visto com’è andata col Napoli, con l’arrivo in Champions e tutto il resto.”
Alla luce delle dichiarazioni di Thohir è un peso che l’Inter debba ancora affidarsi a Milito? Si aspettava di più da Icardi e Belfodil?
“Allora, Icardi praticamente non ce l’ho mai avuto. Quando ha giocato ha sempre fatto bene ma ora per un motivo o per l’altro non posso usarlo. Belfodil ha fatto bene anche lui, ma mi ha fatto capire che non sa ancora quale ruolo fa più al caso suo. Forse doveva giocare di più ma contano i risultati, siamo sempre al solito punto. Milito è un giocatore importante, in questo momento, anche se vogliamo usare i giovani serve sempre un campione che ti possa risolvere la partita. Non si può pensare di vincere sul velluto. Anche ai tempi di Mourinho a volte si vinceva grazie a un episodio. I tifosi devono capire queste cose e cercare di aiutarci.”
La continuità di mentalità può essere il lato decisivo per il futuro dell’Inter?
“La cosa buona che vedo nella squadra è l’identità tattica del club. Non è vero che l’Inter non ha gioco, semmai si attacca troppo al gioco. A Udine per esempio ci sono mancate le giocate dei singoli, quando non siamo freschi è quello che può fare la differenza. Mi sono rivisto tutta la partita e l’Inter ha giocato, non è stata brillante ma ha giocato con attenzione. Non ho mai visto una squadra che ci ha messo davvero sotto, semmai per alcune fasi delle partite come con l’Udinese nei primi minuti perché c’erano tanti giocatori nuovi in campo.”
A Napoli usava un centrocampo di mediani che permetteva alla squadra di giocare con due punte. All’Inter si lavorerà per cercare quel tipo di modulo?
“In realtà io posso fare molti moduli diversi, a seconda di quanto la squadra può venirmi dietro. Per me il calcio ideale sarebbe con tutti i giocatori tecnici, facendo possesso palla e mettendo sotto l’avversario. Certo questo non è possibile oggi, ma le due punte le farei giocare subito potendo. Dipende comunque da un discorso di equilibrio, di quanto la squadra può sopportare per non subire gol. A Napoli avevo certi giocatori, oggi ne ho degli altri, non è solo questione di modulo. Se vedo che la squadra regge un cambio di modulo lo faccio.”
Può essere che la pausa invernale abbia fatto male all’Inter?
“Al di là del derby in cui abbiamo faticato nel primo tempo in cui l’Inter non ha giocato bene, contro il Napoli mi è piaciuto il gioco della squadra. Tolte le ripartenze degli avversari è stata una grande partita. Poi abbiamo cominciato a prendere troppi gol, allora c’è stato bisogno di coprirsi di più. Oggi non è cambiato molto, è vero che abbiamo segnato meno ma è stato molto merito degli avversari che si sono chiusi. Come contro la Lazio, in più alcuni giocatori nostri sono fuori condizione.”
Come mai arrivano tanti risultati positivi e poi negativi nelle ultime stagioni dell’Inter?
“Ricordatevi che io sono al primo anno all’Inter. Per ora abbiamo perso tre partite, è vero che qui non si è abituati a perdere, ma non è una cosa grave. Credo che il nostro peggior momento di crisi sia stato con i due pareggi di Samp e Parma. Poi non abbiamo sbandato molto, c’è stata una continuità dei risultati, altrimenti avremmo vinto e perso, perso e vinto. Su 18 partite ci sono stati 15 risultati. Quei due pareggi in casa ci hanno tolto dei punti. Per il resto lavoriamo per migliorare.”
Si aspetta di più dai calci d’angolo?
“Mi verrebbe da fare una battuta. Noi lavoriamo tanto, stiamo preparando dei blocchi e tutto anche sui calci da fermo. Per esempio le punizioni, ci sono giocatori che le calciano benissimo in allenamento, poi in partita gli manca la sicurezza. Dobbiamo lavorare molto su quello, perché nel girone di ritorno i calci da fermo possono risultare fondamentali per sbloccare le partite.”
Corini si aspetta un’Inter arrabbiata. E’ vero?
“Assolutamente, perché dobbiamo avere moltissimi stimoli domani per vincere. Anche l’eliminazione dall’Udinese ci deve dare degli stimoli in più. Sono tutte cose che ci devono aiutare a vincere. Domani mi aspetto un grande atteggiamento da parte di tutti. Se sarà così penso che faremo risultato.”
Dopo le parole di fiducia di Thohir si sente più motivato a lavorare?
“Io mi motivo da solo, nelle difficoltà ancora di più. Faccio un po’ come dovrebbero fare i giocatori, non cerco le motivazioni, sono sempre determinato per cercare la vittoria. Per questo vado avanti sempre, indipendentemente dalle parole dei dirigenti. I miei giocatori dovrebbero fare lo stesso.”
This post was last modified on 13 Gennaio 2014 - 15:05