Il Corriere della Sera in edicola questa mattina ha posto seri dubbi sul progetto imprenditoriale di Erick Thohir. Come riportato dal collega Fabio Monti, il risanamento del bilancio è la vera ossessione del tycoon indonesiano, l’unico vero obiettivo da raggiungere.
La parola sviluppo viene accantonata per far posto ai tagli. E per questo è in arrivo Nicola Volpi, già a.d. del fondo Permira, già in azione da diverso tempo. Moratti, operativo nella sua sede milanese, non ha abbandonato la nave (possedendone un terzo) e continua a lavorare con Thohir per risanare l’azienda. Una soluzione futura sarà quella della borsa di Giacarta, dove l’Inter potrà trovare nuovi capitali.
Tuttavia, continua Monti, Thohir viene dall’Indonesia, un Paese enorme (18.000 isole), con 240 milioni di abitanti e un’economia in crescita; non è mai apparso come il nuovo Abramovich e nemmeno come Nasser Ghanim Al-Khelaïfi, che ha cambiato faccia al Paris St. Germain, con spese illimitate. Però essere presidente dell’Inter significa anche operare investimenti importanti su giocatori all’altezza della storia e vendere per acquistare non fa altro che allontanare il traguardo, piuttosto che avvicinarlo…