“Non penso assolutamente a dimettermi, ci siamo chiariti a parole e da domani saremo al lavoro per vincere”. Così Marco Fassone all’uscita dagli uffici della sede nerazzurra, dove il dg dell’Inter ha dovuto affrontare la dura contestazione dei tifosi: “Credo che il comunicato rappresenti quella che è stata la decisione maturata nella giornata di oggi. Abbiamo incontrato alcuni tifosi e riferito cose che non erano state dette bene, spiegando le strategie della società, l’impegno che stiamo mettendo per superare un momento particolare, un cambiamento di proprietà epocale e un momento di difficoltà sul campo. E’ stato un incontro molto civile e spero di aver dato, insieme ad Ausilio tutte le spiegazioni necessarie per riprendere a lavorare da domani con rinnovato spirito ed entusiasmo sul progetto che vuole un’Inter di nuovo vincente in tempi brevi”.
Sulle cause del dietrofront, Fassone spiega: “Sono stati tanti i motivi che ci hanno portato a prendere questa decisione. Ci siamo presi ventiquattro ore di tempo per analizzare la situazione tecnica, economica e ambientale. Abbiamo riflettuto, anche con l’allenatore, e credo che questa sia stata la scelta giusta. Juve arrabbiata? Spero che i rapporti non siano tesi. Dispiace che abbiano ritenuto sconcertante il nostro comunicato”.
In chiusura, sul possibile stato d’animo di Guarin e sul cambio di strategia per il mercato di gennaio: “Non ho ancora parlato con il giocatore. Se ne occuperanno Branca e Ausilio. Valuteremo domani il da farsi. Per quanto riguarda il mercato cercheremo nei prossimi dieci giorni di fare le operazioni giuste per rinforzarci, tenendo presenti i paletti fissati dal fair play finanziario, che quest’anno sono particolarmente restrittivi”.