Cambiano gli obiettivi, si susseguono le voci di mercato, i titoli dei giornali e i nomi accostati all’attacco nerazzurro, ma il suo rimane sempre d’attualità. Non ce ne voglia Don Abbondio e neppure Don Rodrigo, ma il matrimonio tra l’Inter e Pablo Daniel Osvaldo “s’ha da fare”.
La scintilla si è riaccesa, dopo la sospensione di due settimane comminata all’italo-argentino dal Southampton. L’attaccante sarà così costretto a saltare, a causa della suddetta sanzione disciplinare, le partite contro Arsenal e Fulham e, quella di Fa Cup, contro lo Yeovil. Galeotta fu la rissa con il compagno di squadra Jose Fonte, reo di aver provocato la reazione furibonda di Osvaldo durante un allenamento dei “Saints”.
Il ventottenne ex Roma aveva lasciato, in estate, il club capitolino (nelle cui casse sono confluiti 15 milioni di euro, ndr), per approdare in Premier League, dove ha finora collezionato 13 presenze e tre gol. Lo spiacevole accaduto rischia di aprire una crepa incolmabile nel rapporto con il club inglese, mai stato troppo idilliaco. Un incidente di percorso, come quelli che hanno minato e caratterizzato la sua precedente avventura nella Capitale: la lite con Lamela, il rigore prima “rubato” a Totti e poi sbagliato, una gomitata che gli è valsa tre giornate di squalifica e, infine, gli screzi con Andreazzoli e il pubblico giallorosso.
L’altra faccia della moneta racconta, invece, di una naturale predisposizione al gol e di qualità tecniche invidiabili, le quali si rivelerebbero, di certo, utili alla causa nerazzurra e a risollevare i numeri di un attacco che, dall’inizio dell’anno nuovo, conta una sola rete all’attivo (contro il Chievo ndr). La voglia dell’oriundo di tornare nel Bel Paese è tanta; altrettanto forte è quella di Mazzarri di averlo a sua disposizione per uscire da una crisi di gioco e risultati.
Il prestito del giocatore della Nazionale non è ipotesi gradita al Southampton che, dalla sua cessione, vorrebbe ricavare gran parte dei fondi investiti recentemente su di lui. Una soluzione che potrebbe essere avallata dalla società di Corso Vittorio Emanuele soltanto nel caso in cui si concretizzi una cessione illustre, a causa dei parametri imposti dal Financial Fair Play e dal più volte annunciato “autofinanziamento”.
Un matrimonio può definirsi come l’incontro di due volontà e, in questo senso, quella dell’Inter e dell’attaccante convergono verso lo stesso punto. Spetta al “terzo incomodo” autorizzarne la celebrazione e permettere che la storia si concluda con le parole “e vissero felici e contenti”.