Lunga intervista di Palacio a La Stampa alla vigilia di Juventus-Inter.
Ecco quanto affermato: “Tevez? Sapevo che avrebbe fatto bene. Per me la vera sorpresa resta Gervinho, ha un ruolo ed un modo di giocare non comuni in Italia. Classifica? Juve e Roma lotteranno per lo scudetto, è giusto così. Ognuno ha la classifica ed i distacchi che si merita. A noi manca qualche punto per qualche errore arbitrale, ma la dimensione reale è questa”.
Sulle difficoltà: “L’inizio del campionato ci ha illusi, ha falsato le nostre aspettative. Quelle che ci stanno davanti tengono un ritmo troppo alto per noi, adesso. Non perdono mai, vincono quasi sempre: non dovremmo sbagliare mai nulla”.
Juve-Inter: “Non siamo un piccolo club. Abbiamo valori che possono permetterci di giocarcela con chiunque. Nella serata giusta possiamo fare l’impresa anche in casa dei bianconeri e sarebbe la svolta nella stagione: ci ridarebbe slancio. Il pareggio dell’andata ci ha insegnato che dobbiamo mettere pressione alla Juventus, senza lasciarla giocare”.
Sull’attacco: “A causa dei molti infortuni spesso ho giocato da solo. Per qualsiasi squadra è più facile giocare con diversi attaccanti, i difensori devono dividere l’attenzione su più calciatori e c’è più facilità di movimento”.
Thohir: “L’ho visto poche volte, ci siamo salutati con rispetto. Parlargli? Non conosco l’inglese e poi non sono il tipo che cerca il contatto con i dirigenti o che frequenta la sede: sono uno tranquillo, mi piacciono i rapporti cordiali”.
Fine carriera: “Vorrei tornare in Argentina dopo aver alzato una Coppa Europea come è riuscito a Carlitos con il Manchester United. Capisco che sembri impossibile per chi sta in un club italiano, ma i campioni stanno arrivando e sento che qualcosa sta cambiando. Quello che è successo alla Juve in Europa è stato solo un incidente: qualcuno può davvero pensare che sia più debole del Galatasaray?”.