Giulio Donati, ex stellina dell’Inter attualmente al Bayer Leverkusen, ha parlato ai microfoni della trasmissione La Tribù del calcio dei suoi trascorsi in nerazzurro e della sua nuova avventura.
Ecco quanto affermato: “Arrivai all’Inter nel 2009 dalla Lucchese. Ho vissuto due anni bellissimi, ho avuto l’onore di esordire in prima squadra, quella che riuscì a vincere tutto. Con Mourinho il rapporto è stato fantastico, mi ha dato la possibilità di allenarmi con dei campioni come Maicon e Zanetti, dai quali puoi solo imparare. Il tecnico portoghese è speciale sia dentro che fuori dal campo, aveva lo stesso modo di agire con tutti”.
Esperienza a Lecce: “Fu una esperienza positiva anche sul piano caratteriale. A 20 anni, per la prima volta fuori di casa ed in serie A, era un sogno che si stava realizzando. Trovai abbastanza spazio, poi arrivò anche la salvezza”.
Under 21: “L’Under 21 fu una vita parallela, furono giorni particolari. Un giorni, durante l’Europeo, mi svegliai con la febbre a quaranta e ringrazio ancora i medici per essermi stati accanto, permettendomi di scendere in campo e di disputare un ottimo torneo. Dopo la finale persa con la Spagna il rammarico era molto forte, ma la delusione passò quando mi chiamarono dicendomi che il Bayer Leverkusen mi voleva e mancava solo la mia firma”.
In Germania: “Adesso in Italia c’è spazio per i giovani, ma all’estero la mentalità è diversa. I ragazzi a 16 anni già si allenano con la prima squadra, il confronto non regge. Hyppia con me è stato fenomenale, in 15 giorni mi ha fatto capire quello che voleva. L’esordio in Champions è stato da favola, ma devo sempre ringraziare il club che mi ha cresciuto. Per l’Inter avrei rifiutato l’Europa, ma non ho risentimenti”.