Thohir e la sua rivoluzione silenziosa

Rewiew, è questa la parola usata spesso da Erick Thohir al termine del suo primo cda nerazzurro. Riesaminare dunque, mettere in discussione l’Inter che è stata, nel tentativo di innovarla, di farla crescere, di posizionarla «al top del calcio mondiale». Una rivoluzione lenta, non traumatica, col sorriso e la stretta di mano che ET non nega mai a nessuno, ma pur sempre una rivoluzione.

Non solo societaria, ma anche nel modo di fare mercato, andando alla ricerca di talenti da crescere, ma al tempo stesso anche di top player in scadenza di contratto e con la giusta esperienza per creare un mix vincente. L’addio di Branca è stato il segno più visibile ma non l’unico. Thohir ha concepito una nuova organizzazione unificando l’area sportiva «sotto uno stesso tetto», in cui confluiscono prima squadra, settore giovanile, scouting, medici. Piero Ausilio ne è il responsabile.

Per quanto riguarda gli altri settori, quello commerciale è stato affidato a Giorgio Ricci, mentre quello finanziario (compresa parte legale e risorse umane) è alle dipendenze del cfo Michael Williamson, che a marzo si trasferirà a Milano dagli Usa. Questi tre settori al momento sono sotto il controllo di Marco Fassone. 

Inoltre, un altro segno di rivoluzione è lo snellimento del management, con la riduzione dei dirigenti della vecchia gestione. Ed è soltanto l’inizio…

Fonte: Gazzetta dello Sport

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