Tre gol e un assist all’attivo in campionato, 324 minuti di gioco disputati entrando sempre a partita in corso e cinque punti (sarebbero potuti diventare nove senza la traversa colpita nella scorsa giornata contro il Cagliari e il fortunoso pareggio di Nainggolan all’andata) regalati alla causa nerazzurra con le sue fugaci, ma brillanti, apparizioni: dopo quasi 7 mesi in nerazzurro sembra essere finalmente arrivato il momento della prima da titolare di Mauro Icardi.
I numeri dell’attaccante argentino parlano chiaro e delineano il profilo di un giocatore, finalmente recuperato dai vari infortuni, che Mazzarri non può più tenere in panchina, preferendo uno spento Milito o il suicidio tattico di un modulo ad una sola punta.
L’anticipo di stasera contro la Roma di Garcia rappresenta un’ottima occasione per lanciare dal primo minuto il giovane 21enne che, forte degli ottimi segnali lanciati negli ultimi due match in cui era subentrato al Principe, è pronto a risollevare la squadra e a restituire quel peso offensivo che sembra ormai smarrito da inizio 2014.
Sei gol in due mesi (di cui solo due arrivati dall’attacco) sono infatti i numeri impietosi di un’ Inter che in questo nuovo anno stenta tremendamente ad andare in gol; se a questo fattore si aggiunge che i giallorossi sono la difesa meno perforata d’Italia, l’impiego dal primo minuto di Maurito sembra indispensabile per tentare di cambiare l’inerzia di una partita il cui esito sembra già scritto.
Juventus e Fiorentina sono le “grandi” infilate fino ad ora dall’attaccante di Rosario, che ha già messo nel proprio mirino la solidissima porta di De Sanctis. Intrepido timoniere che solca i mari cavalcando le imprevedibili onde dell’incostanza, Mazzarri ha fra le mani un giocatore che scalpita paurosamente: a lui la scelta finale per lanciare lo scacco all’Olimpico.
Antonio Simone
This post was last modified on 1 Marzo 2014 - 19:54