Dal 2010, anno in cui l’Inter ha vinto tutto, laureandosi campione d’Europa e del Mondo, si continua a parlare insistentemente di un vice-Milito. Il ruolo, nel gennaio 2011, fu occupato temporaneamente da Pazzini che, però, fu presto sacrificato per arrivare a Cassano. Da quel momento, complici i momenti di forma altalenanti del Principe, il problema è diventato sempre più concreto con Livaja, Rocchi e Icardi a cercare senza troppa fortuna di colmare il vuoto lasciato dall’ex Genoa.
Questa estate, però, alla dirigenza nerazzurra toccherà un compito ancora più complicato: non si tratterà, infatti, di trovare un’alternativa al numero 22 nerazzurro, ma di portare ad Appiano una prima punta di livello internazionale, capace di raccogliere l’ingombrante eredità dell’argentino. Un testimone pesantissimo, considerando che Diego ha vinto tutto con la maglia dell’Inter e che il solo Icardi, ancora impegnato in un percorso di maturazione che dovrà portarlo a smussare alcuni limiti tecnici e caratteriali, non potrà bastare per far “dimenticare” il Principe.
La necessità di muoversi in maniera importante sul mercato estivo arriva anche dalla probabilità di affrontare tre competizioni nella prossima stagione. A meno di un finale di stagione disastroso, l’Inter tornerà in Europa dalla porta secondaria. L’Europa League – come hanno potuto testare Stramaccioni e i suoi ragazzi nel corso della passata stagione – è una competizione stressante, che toglie moltissime energie; per questo sarà necessario avere una rosa ampia per onorare l’appuntamento, senza compromettere il cammino in campionato.
A tal proposito, il primo nome nella lista di Piero Ausilio è sempre quello di Edin Dzeko. Il bosniaco non sta vivendo da protagonista l’avventura al Manchester City e sarebbe disponibile ad accettare una nuova sfida; il problema principale, però, è rappresentato dal costo del cartellino (circa 20 milioni) e dall’elevato ingaggio che percepisce l’ex Wolfsburg, distante dai parametri societari imposti dal nuovo corso.
Ecco perchè, almeno per il momento, la pista che porta a Dzeko resta un sogno. Thohir, però, ha già abituato i suoi tifosi a piacevoli sorprese e chissà che in estate non decida di replicare il regalo fatto a gennaio con Hernanes.
This post was last modified on 16 Marzo 2014 - 13:42