Contro la sua “bestia nera” Atalanta, l’Inter ha incassato la sesta sconfitta in campionato, venendo raggiunta dal sorprendente Parma di Donadoni e allontanandosi nuovamente dal quarto posto, distante quattro punti dopo la vittoria della Fiorentina sul Napoli.
Proprio il trionfo dei viola fa nuovamente luce su una costante dei nerazzurri in questa stagione: per l’ennesima volta, gli uomini di Walter Mazzarri hanno sprecato una ghiottissima occasione per rilanciarsi nella parte alta della classifica, abbattendo definitivamente quella flebile speranza che, grazie alle convincenti prestazioni dell’ultimo mese, aveva concesso di sognare una clamorosa rimonta per il terzo posto. Vincendo contro i bergamaschi, il risultato del San Paolo avrebbe infatti proiettato la squadra meneghina a 8 punti dall’ultimo posto disponibile per la Champions, ma il risultato non è arrivato e il rammarico è tanto.
Certo, domenica la sfortuna ha regnato sovrana, con ben due pali e due traverse colpite nella ripresa, ma pur avendo dominato per più di un’ora il match, una grande squadra che si consideri tale o che voglia tornare ad esserlo, non può permettersi di sbagliare approccio alla partita (nei primi 25 minuti l’Atalanta avrebbe potuto fare più di un gol) e di crollare nel finale.
Il gol al 90′ di Bonaventura è solo l’ennesima, eclatante prova di una squadra che quest’anno ha sempre fallito nelle prove decisive, senza dimenticare i ben undici pareggi che hanno ulteriormente rallentato la corsa di Zanetti e compagni: se quello contro Juve, all’andata, e la Roma, quattro giornate fa, profumano di impresa, i restanti nove scottano paurosamente e stentano ad essere digeriti.
La strada per diventare grandi è ancora lunga e l’Europa che conta, per chi ci avesse creduto, l’anno prossimo ci vedrà fuori dai suoi palcoscenici. Parafrasando le parole di Moratti: “Se solo ci fossimo svegliati prima…”.
Antonio Simone