Ospite della puntata odierna di “Drive Inter”, Yuto Nagatomo si è confessato ai microfoni di Inter Channel. Ecco le parole dell’esterno giapponese, intervistato da Nagaja Beccalossi.
Raccontaci qualcosa della tua famiglia. Com’eri da piccolo?
“Ero matto. Facevo casino con gli amici. Ho due fratelli e adesso a Milano vivo con mia sorella. Mio fratello, invece, vive a Tokyo. Mi trovo bene qui, anche se non vivo troppo la città. Ma l’affetto dei tifosi mi fa stare bene”.
Hai sempre corso così tanto?
“No, quando ero piccolo no (sorride, ndr). Ho iniziato a giocare a calcio quando avevo 7 anni. Diventare calciatore è sempre stato il mio sogno, anche se in Giappone lo sport più famoso è il baseball. Io, però, ho sempre guardato anche la Serie A. Seguivo le partite di Inter, Milan e Juve”.
Hai preso in giro i tuoi compagni in ritiro, visto che tu eri sempre il primo del gruppo?
“Nessuno voleva allenarsi con me (sorride, ndr). L’unico che riusciva a starmi vicino era Andreolli”.
Cosa hai pensato quando ti hanno detto che saresti venuto in Italia?
“Ero contentissimo, perchè la Serie A è conosciuta in tutto il mondo. Giocare nell’Inter poi è fantastico, perchè è una grande squadra. A Cesena è stata un’avventura emozionante, ma qui lo è ancora di più. Ho seguito tutte le partite dell’Inter che ha vinto tutto. Era troppo forte!”.
Appena arrivato, come facevi a farti capire con la lingua?
“Non capivo niente. E’ stato difficilissimo all’inizio. Dopo sei mesi ho iniziato a dire qualche frase in italiano”.
Ti ricordi il giorno in cui ti ha chiamato l’Inter? Qual è stata la tua reazione?
“Non ci credevo. Mi ha chiamato il mio procuratore e sono partito subito per Milano. In quelle tre ore di viaggio ho pensato a qualsiasi cosa. Temevo fosse uno scherzo”.
Sei il primo giapponese della storia dell’Inter. E quest’anno hai messo anche la fascia di capitano…
“E’ stata una grandissima responsabilità. Posso solo ringraziare tutti”.
Com’è nato il tuo rapporto con Zanetti?
“Ci siamo trovati subito benissimo. La prima volta che sono arrivato ad Appiano, Pupi mi ha accolto nello spogliatoio con un inchino. Per noi è un segno di grande rispetto. In ogni caso mi trovo bene con tutti”.
Come ti stai trovando con Mazzarri?
“Mi ha aiutato tanto a crescere. Ho fatto 5 gol e anche qualche assist. E’ importante avere un allenatore che ti dà fiducia e ti valorizza”.
Che consiglio daresti ai giovani?
“Di credere sempre in quello che fanno. E’ importante inseguire i propri sogni”.
This post was last modified on 28 Marzo 2014 - 19:27