Intervenuto ai microfoni di Telelombardia, Massimo Moratti è tornato a parlare di Inter, toccando diversi argomenti relativi al mondo interista, tra passato, presente e futuro. Ecco le parole del presidente onorario nerazzurro:
su MOURINHO
”E’ arrivato per lo sfogo di Mancini che mi disse che secondo lui l’avrei sicuramente mandato via. E io gli risposi che era matto, che non ci pensavo proprio. Ma lui si era sentito umiliato dalla sconfitta col Liverpool. Nell’eventualità che potesse ripetere lo sfogo, decisi di contattare Mourinho, che rispose con assoluta serietà perché gli dissi che se Mancini non avesse cambiato idea, allora mi sarei rivolto a lui. Si sarebbe potuto offendere invece disse di essere a disposizione e che non avrebbe preso contatti con nessun altro. Questo confermava la sua professionalità, l’avevo visto una volta e mi aveva fatto un’ottima impressione. Però Mancini stava andando bene e non è stato facile festeggiare un altro scudetto dovendo dire a Mancini che prendevamo un altro. Alla fine ci siamo riusciti, ma mi è dispiaciuto. Quando Mourinho è andato via, devo essere sincero, per me era giusto. E’ arrivato e ha vinto il campionato, che forse avrebbe vinto anche Mancini. Poi ha vinto il Triplete: Mourinho è stato un grandissimo temporale, un colpo di vento che era giusto conservasse quella storia e che non rischiasse di trascinarsi. Dopo abbiamo vinto la Coppa Italia e siamo arrivati secondi e se fosse arrivato prima Leonardo magari avremmo vinto pure lo scudetto. Riprenderle Mourinho? Ora abbiamo Mazzarri, un ottimo allenatore, diverso da lui, con un’altra esperienza ma comunque ottimo. Credo che Mourinho stia inseguendo una sua soddisfazione al Chelsea, che è l’altro club a cui è legato. E’ tornato volentieri lì, come tornerebbe volentieri all’Inter. L’occasione per il momento non c’è, speriamo che ci sia in futuro, magari dopo che Mazzarri ha vinto tre scudetti come Mancini (sorride, ndr)“.
su BENITEZ
“Non ha sopportato le vittorie di chi era seduto sulla panchina prima di lui. Si è fregato da solo. C’era una squadra felice, pronta a ripetersi, contenta di quello che aveva ottenuto. Invece si è cercato di analizzare e criticare in termini tali per cui noi stavamo quasi attenti a citare quello che avevamo vinto un mese prima. Questo atteggiamento è stato sbagliato nei confronti di società e giocatori. I risultati non arrivavano, eravamo ottavi in campionato a dicembre. Abbiamo vinto la Coppa del Mondo, ma non è stato neanche difficilissimo e in quel caso i giocatori non sarebbero potuti uscire dal campo senza aver portato a casa il trofeo. Poi mi sembrava giusto cambiare e respirare un’aria più positiva. Leonardo ha creato un ottimo clima e siamo arrivati secondi. Se quel clima lo avesse creato Benitez forse sarebbe arrivato un altro scudetto. Quella è stata la sua colpa, anche se dice che era colpa mia perchè non gli avevo comprato quattro giocatori. Ho visto che il Napoli glieli ha comprati, però la situazione è quella…”
su RECOBA
“Aveva qualcosa proprio dell’Inter, cioè il fatto di essere sempre sorprendente. Era un giocatore che se messo in campo negli ultimi 10 minuti magari ti faceva tre gol e riusciva a fare delle cose che nel calcio forse non abbiamo mai visto. Essendo un po’ pigro forse non aveva quella continuità e quell’aggressività che un giocatore deve avere, ma al di fuori dalla pigrizia aveva una classe e un talento tali che, per uno a cui piace il calcio, era davvero un gioiellino. E quindi ti affezioni. Anche io, come i tifosi, la sera prima della partita pensavo a cosa sarebbe successo. Vedevo Recoba che, alla prima azione, saltava tutti e andava in porta”.
su ZANETTI
“Zanetti è la storia dell’Inter. Non solo per la qualità, ma anche per la serietà. Se a Zanetti chiedi di una partita col Milan o con la Juventus di dieci anni fa, non solo ti sa dire com’è andata, ma anche le ragioni per cui bisogna odiare l’una e l’altra (sorride, ndr). Poi è una brava persona, dotata di buon senso, con questo carattere che fa sì che sia molto stimato dai compagni. Zanetti con me sapeva per certo che sarebbe potuto diventare addirittura presidente. Potevo pensare di farlo con una persona che sa tutto, che rappresenta l’Inter, che è stimato e che ha l’immagine giusta. E che magari potesse fare anche le interviste al mattino al posto mio (sorride, ndr). Adesso per lui c’è un cambiamento, c’è una persona nuova che non poteva conoscerlo allo stesso modo. Ma mi sembra che abbia sondato, anche perché Thohir è intelligente. Zanetti rimarrà nell’Inter e certamente avrà degli incarichi che, a mio giudizio, devono essere operativi e non rappresentativi. Anche perché lui è uno che sa gestire le cose come ha gestito bene la sua vita personale, con la Fondazione Pupi e cose di questo tipo, importantissime. Ha gestito benissimo la sua vita familiare, i suoi investimenti, la sua vita all’Inter. Credo che certamente sarà un ottimo dirigente e questo è quello che gli faranno fare”.