Nell’annunciare il suo ritiro ai microfoni de La Nacion, Javier Zanetti ha parlato anche di altri aspetti relativi alla sua leggendaria avventura in maglia nerazzurra.
Cosa ti sorprende di più della tua carriera?
“I numeri, le statistiche. Quando penso che ho ho giocato 1112 partite, che sono quarto nella classifica di tutti i tempi e che i tre che mi precedono sono portieri, che sono l’unico argentino ad aver superato quota mille, che sono lo straniero con più presenze in Serie A e che solo Paolo Maldini mi batte nella storia del calcio italiano, che nessun altro ha giocato di più me in un club della statura dell’Inter e nella Seleccion… a volte mi chiedo se sono stato io a fare tutto questo. Non posso che essere orgoglioso”.
Che partite vorresti rigiocare?
“Ce ne sono due. Una per godere di nuovo e un altra per cambiare l’esito finale. Mi piacerebbe rigiocare la finale di Champions League del 2010, per rivivere quella magica notte al Bernabeu. E darei qualsiasi cosa per giocare ancora e vincere la partita contro la Svezia, che ci è costata l’eliminazione dalla Coppa del Mondo in Giappone”.
I tre migliori compagni con cui giocare?
“Ronaldo, Baggio e Messi”.
I tre migliori avversari che avete dovuto affrontare?
“Giggs, Kakà e Zidane”.
Pensi di essere un esempio?
“Lo spero, ma non voglio rischiare di passare per vanitoso. Spero che qualcuno possa trarre qualcosa di positivo dalla mia storia nel calcio, soprattutto per il modo in cui ho costruito la mia carriera”.
Ti sei mai arrabbiato?
“Sì, più di quanto la gente possa immaginare. Ma anche dai momenti spiacevoli si può imparare qualcosa”.