A poche ore dalla trasferta di San Siro che vedrà la sua Lazio affrontare l’Inter di Walter Mazzarri, Edy Reja ha parlato nella consueta conferenza stampa della vigilia, in cui ha provato a spiegare la situazione dei biancocelesti che, dopo il pareggio contro il Verona dello scorso turno di campionato, vedono allontanarsi sempre più l’obiettivo Europa League.
La speranza europea resta comunque intatta: “Ce la possiamo fare, ma bisogna cambiare atteggiamento anche nei miei confronti. Vengo fischiato e non so perché“. A Milano, oltre allo squalificato Lulic, mancheranno anche diversi infortunati: “Ho avuto problemi fin da quando sono arrivato. Non ho ancora deciso l’assetto tattico, ma dovrei proporre la difesa a tre“.
Rispetto al girone d’andata, la Lazio ha avuto un brusco calo di prestazioni che l’ha allontanata dalle zone nobili della Serie A. I tifosi biancocelesti non hanno apprezzato il rendimento dei propri beniamini apostrofandoli con qualche fischio: “Dispiace perché il destino era nelle nostre mani. Con il Torino e il Verona non siamo riusciti a centrare l’obiettivo, che però non era così facile. Noi siamo riusciti a fare molti punti, ma ci criticano sempre. Non si può lavorare in questa maniera, l’atteggiamento dell’ambiente deve cambiare. Allo stadio quando viene fatto il mio nome vengo fischiato. Ma perché? Di cosa stiamo parlando? Questo credo di potermelo permettere di dire”.
A San Siro, Reja si ritroverà davanti da avversario Hernanes: “Non so se con lui avremmo raggiunto l’obiettivo, io ho dovuto inventare spesso le formazioni per dare equilibrio. Ho giocato con false punte, con due esterni, con 3 dietro. Ho dovuto trovare assetti tattici diversi, ma i risultati sono sempre venuti. Come faccio a dire se con Hernanes ce l’avremmo fatta? Io devo tenere quanto di buono fatto in questo periodo. Felipe Anderson sta lavorando, ha mezzi tecnici importanti, sta trovando ora una dimensione e sta trovando sicurezze”.