Playoff Primavera, la Roma ferma la corsa dell’Inter: i giallorossi vincono 4-2 e conquistano le Final Eight

Dopo le emozioni della serata di ieri sera, l’universo nerazzurro ha un altro importante impegno in agenda: il secondo turno dei playoff Primavera contro la Roma. Nel centro sportivo di Trigoria Cerrone schiera un 4-4-2 con Ivusic in porta; Longo, Paramatti, Sciacca, Eguelfi in difesa; Palazzi e Acampora in mediana, Camara e Polo le ali superoffensive; Capello e Bonazzoli in avanti. Alberto De Rossi sceglie invece un 4-3-3 con Proietti; Calabresi, Jedvaj, Somma, Sammartino; Pellegrini, Adamo, Mazzitelli; Ricci, Taviani, Ferri.

I giallorossi cercano la vendetta dopo l’eliminazione della scorsa stagione proprio ad opera dei nerazzurri. La partita inizia con ritmi altissimi e i giallorossi passano subito in vantaggio: al 7′ Pellegrini vince un contrasto con Eguelfi, mette in mezzo una palla sporca che arriva ad Adamo. La risposta di Ivusic è super, ma sulla ribattuta Ricci è spietato e fa 1-0. L’Inter non reagisce e i padroni di casa raddoppiano al 12′: bella azione di Sammartino che, dopo aver vinto un contrasto con Longo, crossa forte in mezzo; il portiere croato non è perfetto, la palla carambola su Ricci e finisce in rete per il 2-0 giallorosso. Al 16′ ancora Roma, sempre sulla sinistra con Sammartino, ma Taviani non arriva per poco. È un monologo giallorosso, con capitan Ferri che mette in mezzo, Ricci colpisce di testa ma il pallone è alto sopra la traversa. Al 26′ di nuovo nerazzurri in affanno sulla fascia destra, ma la difesa riesce a spazzare dopo un’uscita ancora una volta rivedibile da parte di Ivusic. Al 31′ si vede l’Inter: giro palla veloce che porta Polo all’uno contro uno. Bello lo spunto, ma il tiro viene deviato da un difensore in calcio d’angolo. Ancora vicina alla rete però la Roma, che sugli sviluppi di un corner colpisce il palo con Calabresi, lasciato solo dalla colpevole difesa nerazzurra. Quando la partita sembra ormai incanalata sui binari giallorossi, i ragazzi di Cerrone accorciano le distanze: al 38′ bel filtrante di Capello per Camara, che mette in mezzo una palla facile facile per Bonazzoli che non può sbagliare e realizza il 2-1. La Roma però non si scompone e trova subito il 3-1 con una punizione rasoterra di Adamo: barriera che si apre e Ivusic incolpevole che va a raccogliere la palla in fondo alla rete per la terza volta. Il primo tempo finisce così, senza recupero.

La ripresa inizia senza cambi e il canovaccio del match sembra non cambiare, con i ragazzi di De Rossi a fare la partita. Al quarto d’ora, grande occasione per Camara, che si ritrova davanti a Proietti ma non riesce a inquadrare la porta. Al 64′ ancora Inter con il neo entrato Puscas (al posto di Polo), che è protagonista di una bella incursione. Nerazzurri in un buon momento, ancora pericolosi in un’azione confusa al 67′: prima Proietti in uscita su Puscas, poi la difesa giallorossa su un tiro da fuori riesce a liberare definitivamente. Al 70′, però, Adamo si inventa un tiro a giro dal limite dell’area che si va a infilare sotto l’incrocio dei pali. Un gol straordinario che porta la Roma sul 4-1. L’Inter però non molla e al 78′ con l’orgoglio trova il 4-2: tacco di Puscas, che con il suo ingresso ha dato nuova verve alla manovra nerazzurra, a servire Camara, la palla in mezzo trova Bonazzoli, che titra a botta sicura, Proietti compie il miracolo ma non può nulla sul tap-in di Capello. Al 83′ sono ancora i giallorossi a rendersi pericolosi sulla fascia destra: il cross trova Adamo che fa la sponda per il numero 10 Pellegrini, che per pochi centimetri non trova il quinto gol dei padroni di casa. Nel primo dei quattro minuti di recupero assegnati dal signor Illuzzi, la Roma trova in contropiede una situazione di due contro due, ma Ferri, invece che puntare l’uomo, prova un tiro che termina largo. E’ l’ultimo sussulto del match, che termina quindi con il risultato di 4-2.

Per il secondo anno consecutivo, la Primavera nerazzurra vede la sua corsa fermarsi a un passo dalle Final Eight con i ragazzi di Cerrone che pagano soprattutto una fragilità difensiva emersa con spaventosa regolarità in stagione e sfruttata alla perfezione dal tridente giallorosso.

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