Carrizo 4.5 – Avrebbe voluto lasciare il segno e lo ha fatto, ma in negativo. Grosse responsabilità su entrambi i gol di Obinna.
Campagnaro 5.5 – Conferma le difficoltà, soprattutto fisiche, della seconda parte di stagione. Fatica a prendere le misure a Paloschi ed è costretto a uscire all’intervallo per un fastidio muscolare.
dal 46′ Ranocchia 5.5 – Soffre la rapidità e l’intraprendenza di un indemoniato Obinna.
Andreolli 6.5 – Dopo oltre trenta giornate ai margini, trova il modo di riscattarsi nelle ultime domeniche. Prima un’ottima prestazione all’esordio da titolare contro il Napoli, poi il suo primo gol proprio contro la sua ex squadra.
Kovacic 6.5 – Vederlo danzare sul pallone è uno spettacolo. Accelerazioni e geometrie da campione, serve solo un pizzico di concretezza in più negli ultimi 20 metri. Impossibile non ripartire da lui l’anno prossimo.
dall’83’ Guarin s.v. – Solo i minuti finali
Taider 5.5 – Tanta corsa e voglia di fare. A volte, però, la frenesia lo porta a sbagliare giocata e posizione. Il suo percorso di maturazione è ancora lontano dalla conclusione.
D’Ambrosio 6 – Spinge con costanza a sinistra, stravince il duello con Frey e sfiora il gol nel primo tempo dopo una splendida serpentina. Un po’ troppo impreciso, però, quando va al cross.
Botta 5.5 – Tecnica e vivacità, ma non riesce a incidere come avrebbe voluto.
dall’85’ Bonazzoli s.v. – Dopo l’esordio in Coppa Italia, arrivano anche i primi minuti in Serie A per questo gioiello della cantera nerazzurra. Classe ’97, il futuro non può che essere dalla sua parte.
Alvarez 5.5 – Tocca un’infinità di palloni e si sacrifica molto anche in fase difensiva, ma il Ricky Maravilla della prima parte di stagione è solo un ricordo.
Zanetti, Cambiasso e Milito 10 – Giudicarli oggi dopo anni di onorato servizio sarebbe ingeneroso. Giusto salutarli con il voto più alto, ringraziandoli per aver scritto pagine indimenticabili della storia nerazzurra. (Stesso discorso, ovviamente, per Walter Samuel)
All. Mazzarri 5.5 – In una partita in cui non aveva più nulla da chiedere ai suoi ragazzi, rivoluziona la squadra concedendo spazio agli eroi del Triplete e ai giocatori meno utilizzati. Chiude la stagione riportando i colori nerazzurri in Europa, ma dall’anno prossimo ci si aspetta sicuramente un’altra Inter.