In uno dei finali di stagione più nostalgici della sua storia recente, l’Inter si è guadagnata un posto in Europa League e ha visto finalmente esplodere il talento di Mateo Kovacic, le cui convincenti prestazioni hanno contribuito a illuminare una squadra spesso in difficoltà nella fase di costruzione del gioco.
Con la sua crescita costante, il 20enne croato ha calamitato su di sé le attenzioni dei tifosi e soprattutto quelle di mister Mazzarri: l’allenatore toscano, dopo i tentennamenti iniziali, gli ha ritagliato un ruolo da protagonista nel suo undici titolare, a scapito di Fredy Guarin.
Il centrocampista colombiano ha perso pian piano lo status di “intoccabile” di cui godeva a inizio stagione e, dopo una finestra invernale di mercato in cui l’arrivo di Hernanes aveva già contribuito ad aumentare la concorrenza in mezzo al campo, ha dovuto subire anche la rimonta dell’ex Dinamo Zagabria, ritrovandosi improvvisamente negli ultimi posti delle gerarchie della mediana.
I solo 61 minuti disputati nelle ultime sette gare hanno riacceso le voci di un possibile addio, smorzate dopo il discusso dietrofront di gennaio e il conseguente rinnovo fino al 2017. Se dovesse arrivare un’offerta adeguata (vicina ai 15 milioni di euro) per l’Inter diventerebbe difficile rifiutare, vista la necessità di intervento in altri ruoli e l’esigenza di autofinanziare il mercato in entrata.
Discorso simile per Ricky Alvarez che, a differenza del “Guaro” non ha ancora trovato un accordo per il rinnovo, ma sembra godere di un credito maggiore da parte del tecnico di San Vincenzo. In ogni caso, vista la scelta di puntare (giustamente) su Kovacic ed Hernanes, sembra difficile che possa esserci ancora spazio per entrambi nella rosa del prossimo anno.
A stabilire chi dei due continuerà la sua avventura in maglia nerazzurra saranno gli sviluppi del mercato estivo. E chissà che il Mondiale non possa diventare determinante in questo senso.
Antonio Simone