In un articolo pubblicato sull’edizione odierna, il Corriere dello Sport ha svelato le verità di Cesare Prandelli sull’esclusione di Giuseppe Rossi dalla lista dei 23 azzurri che partiranno per il Brasile.
Per far posto all’attaccante della Fiorentina, recuperato a tempo di record dall’ennesimo infortunio, il ct dell’Italia aveva rinunciato in partenza ad Alberto Gilardino, campione del mondo, miglior centravanti del 2013 per rendimento, miglior bomber azzurro in attività con 19 gol in 57 partite. ma non solo: per iscrivere Rossi nel primo gruppo Fifa dei 30, Prandelli aveva rinunciato a un quarto portiere (aggregando Mirante fuori lista). E a Pepito, il tecnico non aveva mai nascoso la realtà, pur riconoscendone la voglia matta di riscatto.
Ora l’attaccante infuriato parla anche di un comprovato stato di forma. In realtà c’è un elemento chiave che lo contraddirrebbe. Si tratta dell’esame con il Tmg, ovvero con il tensiomiografo, strumenti diagnostico che rileva la tensione muscolare per stimolazione elettrica. Si tratta di rilevare le eventuali asimmetrie, laterale e funzionale. Nel primo caso il risultato stabilisce l’equilibrio tra la parte destra e sinistra degli stessi gruppi muscolari. Più il valore relativo, espresso in percentuale, si avvicina a 100 e più un atleta è in forma. Più questa percentuale è bassa e più aumentano i rischi di infortuni.
In questo senso Rossi era ben lontano anche dalla soglia di tolleranza (85%). Così è nata la sua esclusione.
Fonte: Corriere dello Sport