Dopo il toccante, ma pressochè scontato, addio di Diego Milito al termine di questa stagione, urge trovare una valida soluzione per quanto concerne un reparto offensivo attualmente composto solo dalla coppia Palacio-Icardi. I due argentini, però, considerando gli impegni di campionato ed Europa League, avranno bisogno di un adeguato sostegno per poter rifiatare ogni tanto durante una stagione che potrebbe risultare molto lunga ed impegnativa.
Ecco perché gli uomini di mercato nerazzurri, con il ds Piero Ausilio in prima persona, stanno monitorando con molta attenzione il panorama italiano e quello europeo alla ricerca della proverbiale occasione di mercato al fine di rispondere alle necessità della rosa e accontentare le richieste di Walter Mazzarri.
Uno degli obiettivi più appetibili sul taccuino dei dirigenti di Corso Vittorio Emanuele è sicuramente quello di Pablo Daniel Osvaldo. La situazione è molto semplice: il 28enne italoargentino, trasferitosi a titolo definitivo dalla Roma al Southampton la scorsa estate, non ha trovato il giusto feeling con la Premier League passando così, nella finestra di mercato di gennaio, alla Juventus con la formula del prestito con diritto di riscatto fissato a 18 milioni.
Cinque mesi durante i quali Conte gli ha più volte preferito il duo Tevez-Llorente, portando così la società bianconera a ritenere il riscatto del giocatore troppo oneroso nonostante il suo indubbio valore che gli ha permesso di rimanere fino all’ultimo in ballottaggio per gli imminenti Mondiali brasiliani.
Una questione nella quale la società nerazzurra vorrebbe inserirsi con veemenza, proponendo ai Saints un prestito con diritto di riscatto (fissato imprescindibilmente a una cifra più bassa rispetto ai 18 milioni chiesti alla Juve) e approfittando proprio del fatto che Osvaldo non sarebbe assolutamente convinto di tornare in una realtà nella quale non si è mai ambientato.
Nonostante il carattere stravagante del ragazzo, Mazzarri è sempre stato un suo estimatore e sarebbe molto favorevole riguardo alla possibilità di allenarlo, probabilmente in un’età dove potrebbe sprigionare la sua massima espressione di forza e maturità.