E’ uno strumento nato nell’antica Cina, dove era utilizzato soprattutto per decretare l’inizio e la fine di una gara o di una competizione. Il suono vibrante del gong accompagnerà, metaforicamente parlando, l’ultimo countdown per la risoluzione delle comproprietà della Serie A. Il termine perentorio è fissato per le 19.00 di venerdì 20 giugno: mancano, dunque, poche ore e si potrà conoscere finalmente il destino dei tanti giocatori sospesi tra una squadra e l’altra, in attesa che tale tipologia di acquisto cada in disuso a partire dal prossimo anno.
In casa Inter, le maggiori incertezze sono legate al futuro di Ishak Belfodil, non proprio il volto che i tifosi della Beneamata vorrebbero rivedere alla ripresa degli allenamenti. Il franco-algerino è reduce da una stagione anonima e incolore, che non giustifica in alcun modo, ma anzi rende inaccettabile, i fondi investiti nei suoi confronti dalla società di Corso Vittorio Emanuele. L’attaccante, infatti, è sbarcato a Milano la scorsa estate, in seguito ad un’operazione di mercato che è costata ai nerazzurri 6 milioni ed il cartellino di Antonio Cassano. La bocciatura di Mazzarri, prima, e quella di Di Carlo poi, nei sei mesi trascorsi in quel di Livorno, hanno certificato l’involuzione di Belfodil, passato velocemente da talento conteso a flop inatteso.
L’accordo tra Inter e Parma, detentrici del suo cartellino, stenta ad arrivare e, a poche ore dal fatidico suono del gong, diventa sempre più probabile la soluzione delle buste per capire come si evolverà la situazione e chi si aggiudicherà il tanto bistrattato franco-algerino. Comunque vada a finire, è difficile che l’attaccante rimanga in uno dei due club, entrambi desiderosi di trovargli al più presto una sistemazione definitiva. Ideale per il giocatore e liberatoria per le società coinvolte.