L’addio dei senatori argentini e l’arrivo di Erick Thohir rappresentano l’inizio di un nuovo ciclo nella storia nerazzurra, con la Beneamata che dalla prossima stagione sarà necessariamente chiamata a risorgere per tornare competitiva, in Italia come in Europa.
Salutati gli ultimi reduci di un’armata che troppo a lungo si è specchiata nel suo glorioso e recente passato, è arrivato il momento di gettare le basi per un nuovo corso che si spera possa essere altrettanto vincente di quello appena concluso.
Thohir è arrivato a Milano facendosi carico di importanti promesse, una delle quali prevede un’Inter costruita intorno a giovani talenti. Mateo Kovacic e Mauro Icardi sono i simboli della rivoluzione verde voluta dal presidente indonesiano che adesso, però, è atteso dal difficile compito di blindare i suoi gioiellini dal corteggiamento dei top club europei.
Se per il 20enne croato si è fatto avanti il Real Madrid di Carlo Ancelotti, Maurito, fresco di riscatto dalla Sampdoria, rientra invece nella lista della spesa di Atletico Madrid, Chelsea e Monaco, con i francesi che già a gennaio lo avevano individuato come degno sostituto dell’infortunato Falcao.
ET ha più volte ribadito l’incedibilità dei due giocatori, dimostrando una chiara volontà di non voler tradire i propri tifosi e il proprio progetto e avrà l’obbligo di garantire la loro permanenza anche di fronte a offerte apparentemente irrinunciabili. Nel frattempo toccherà ad Ausilio e ai suoi collaboratori cercare altre giovani promesse da coltivare e da far esplodere.
Probabilmente bisognerà impegnarsi in investimenti importanti ma, considerata la crescita esponenziale dei due baby talenti nerazzurri, che in un solo anno hanno visto raddoppiare il proprio valore, ogni sforzo economico sarà certamente ripagato nel tempo.
Antonio Simone