Ospite di Sportitalia, Roberto Samaden, responsabile del settore giovanile dell’Inter, ha analizzato diversi temi, partendo da alcuni aneddoti sui talenti cresciuti nella cantera nerazzurra e finendo per tracciare: “Il nostro progetto parte da lontano, è stato avviato da Moratti nel ’95, poi si è sviluppato grazie al lavoro di Ausilio e Baresi, che hanno posto le fondamenta per i risultati ottenuti negli anni successivi. Adesso, vista la situazione del calcio italiano, cambiano le prospettive. Ci sono maggiori possibilità per i giovani, perchè con meno campioni in prima squadra è più facile che i nuovi talenti abbiano spazio per emergere”.
“Thohir ci ha chiesto di continuare nel nostro lavoro – prosegue Samaden –. Il nostro obiettivo dev’essere lanciare giovani, così come abbiamo fatto sin dall’arrivo di Moratti. In una fase di costruzione il vivaio diventa ancora più importante e, in tal senso, l’accordo con il Prato è importante perchè ci permette di costruire un percorso ben definito per i nostri giovani, sfruttando un ponte per prepararli più velocemente alla Serie A”.
A proposito del lavoro di scouting portato avanti dall’Inter, spiega: “Abbiamo una base forte grazie a Giuliano Rusca, che seleziona i ragazzi in età molto giovane. Ci vuole grande intuito, perchè sono in tanti a sembrare bravi. Il vertice dell’organizzazione va invece su scala europea con uno-due giocatori che completano la rosa. Mastour? E’ cresciuto nella Reggiana, lo abbiamo chiesto quando aveva 12 anni, ma ha fatto un’altra scelta. Non è assolutamente un problema, anche perchè negli ultimi anni ha giocato poco, essendo spesso infortunato. Noi preferiamo avere un profilo easy e ricordare che sono dei ragazzi, cercando possibilmente di farli diventare giocatori non a parole, ma con i fatti”.
Samaden torna anche sull’avventura di Stramaccioni sulla panchina nerazzurra: “Andrea è un amico. Non era facile per lui gestire quel momento storico dell’Inter. Ha talento e una capacità eccezionale, che ha dimostrato anche in nerazzurro, basti pensare a quando ha espugnato lo Juventus Stadium. A Udine sono abituati a lavorare con i giovani, potrà fare bene”.
In chiusura, sui giovani da lanciare nei prossimi anni: “La squadra degli allievi di quest’anno mi ricorda quela che ha vinto lo scudetto sette anni fa con Destro, Obi, Caldirola e gli altri. Uno di loro ha già esordito in prima squadra ed è Bonazzoli. Non so chi arriverà in alto, ma ci sarà sicuramente qualcuno che lo farà. I ‘casi Darmian’ sono smpre dietro l’angolo e, se devo dire un nome, faccio quello di Tassi, un’altra intuizione di Ausilio. Poi diri Camara, che ha tutte le carte in regole per esplodere nella prossima stagione. Donkor lo considero già aggregato alla prima squadra. Ha bruciato le tappe, poi è stato frenato solo dall’infortunio”.
This post was last modified on 2 Luglio 2014 - 16:49