Si è svolta questo pomeriggio alle 16 la conferenza stampa di presentazione del nuovo tecnico della Primavera nerazzurra Stefano Vecchi. In sala conferenze anche il suo vice Luca Facchetti e il responsabile del settore giovanile Roberto Samaden.
“Oggi parliamo di giovani, di Primavera – ha esordito Samaden –. Un argomento che al giorno d’oggi è spesso oggetto di discussioni in varie sedi. Il problema del settore giovanile è, soprattutto, quello del passaggio in prima squadra. L’Inter è sempre stata in anticipo sui tempi in questo senso, anche grazie al lavoro di Piero Ausilio. Voglio farvi capire l’importanza che la parola progetto ha per noi: questo discorso non si basa solo sulla categoria Primavera, ma anche per le squadre più giovani. Siamo concentrati sull’obiettivo di valorizzare i nostri giovani e facilitare il loro passaggio nel calcio dei grandi. La scelta di Stefano Vecchi è dettata proprio da questo motivo. Lui è un tecnico che ha un passato importante e ha esperienza nel calcio dei grandi. Il nostro obiettivo è quello di preparare i nostri ragazzi al calcio dei grandi, magari proprio anche qui all’Inter. Almeno, questa è la nostra speranza. Vecchi ha ottenuto risultati importanti in carriera e noi vogliamo la crescita dei nostri giovani giocatori. Lui è la persona giusta per questo percorso. Ringrazio il mister per la disponibilità. Dal primo giorno si è dimostrato entusiasta di questo nuovo incarico. E’ stato attratto anche dal progetto e non solo dal blasone del club. Accanto a me c’è Luca Facchetti che rappresenta la continuità e non solo per il fatto di essere il figlio dell’indimenticabile Giacinto”.
Qual è la principale responsabilità di un tecnico in una Primavera di un club importante come l’Inter?
“E’ una panchina ambita da tanti. Ritengo il settore giovanile nerazzurro uno dei migliori in Italia, se non il migliore. La mia responsabilità sarà quella di arrivare a concretizzare il doppio obiettivo: i risultati che tutti mi chiedono, ma uniti anche alla crescita dei miei giocatori. Farò di tutto per essere all’altezza anche nei confronti dei miei ragazzi e spero tanto di poterli aiutare nel loro percorso di crescita. Spero che si riesca ad abbinare risultati e crescita dei ragazzi, questo è il percorso migliore”.
Giocherete con il medesimo modulo della prima squadra, in modo da facilitare eventuali inserimenti nella rosa di Mazzarri?
“Siamo a completa disposizione della prima squadra. Il mister ha dichiarato di voler provare a cambiare modulo, quindi non ho alcuna indicazione specifica sull’aspetto tattico. L’unica cosa che tengo a sottolineare è che voglio vedere sempre intensità, carattere distintivo delle squadre di Mazarri”.
I giovani che sono qui in ritiro potranno costituire l’ossatura della sua Primavera?
“Sicuramente sono dei grandi talenti. Sarebbe importante che ciò accadesse e mi auguro che tutto si possa concretizzare. Spero di poterli avere a disposizione”.
Con questa esperienza cosa cambia per lei, soprattutto a livello di approccio, con il passaggio dai professionisti al settore giovanile?
“Per quanto riguarda il passaggio sarò in grado di darvi una risposta completa tra qualche mese, ora è presto. Mi hanno detto di preparare i ragazzi, il mio metodo di lavoro sarà lo stesso di sempre e, a livello di rapporto, credo che non ci saranno molte differenze considerando che in Lega Pro ho già lavorato con parecchi giovani”.
Samaden, in questo momento, in base alle nuove direttive provenienti anche dal presidente Thohir, quanto vi concentrerete sul fatto che il vivaio dovrà contare maggiormente per l’aspetto tecnico rispetto a quello finanziario?
“Mi auguro di continuare il lavoro degli anni passati sperando di formare giocatori di alto livello. Spero di non trovare più in Primavera qualcuno dei sei giovani che si trovano qui a Pinzolo con Mazzarri perché vorrebbe dire che sono passati alla prima squadra. Per l’altra considerazione è una cosa che riguarda la società. Io mi preoccupo di prepararli tecnicamente e umanamente”.
Secondo voi qual è il punto di partenza per rifondare il calcio?
Vecchi: “La preparazione dev’essere completa. Guardiamo spesso all’estero, ma credo che un giocatore debba essere formato al cento per cento, in tutto, non solo tecnicamente. Nei giovani calciatori noto un po’ di presunzione una volta usciti dal settore giovanile, bisogna guadagnarsi tutto con il lavoro sul campo e, attraverso la collaborazione con il Prato, abbiamo la possibilità di avere un club in cui i giovani potranno crescere con un mister come Vincenzo Esposito legato all’Inter”.
Facchetti: “Concordo con quanto detto. Ho iniziato da poco ad allenare e quindi non ho ancora un’esperienza vastissima, ma ho giocato in Serie C per tanti anni e ho notato anche io che il passaggio in prima squadra è un aspetto fondamentale. Dovremo essere bravi a preparare i ragazzi”.
Mister, quali sono i suoi punti di riferimento, i suoi allenatori ideali, quelli ai quali si ispira?
“Cerco di apprendere un po’ da tutti. Avere dei riferimenti è giusto: ci sono tecnici bravi e preparati sia tra quelli che hanno vinto sia tra quelli che hanno raccolto meno. Dico Mazzarri: a casa ho tantissimi video della sua Reggina, poi Zeman, Mourinho e altri che, per dinamiche differenti, sono riusciti a mettere in campo tante idee diverse, ma tutte molto valide”.
Fonte: inter.it