Da capitano a vicepresidente nel giro di un anno. Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, Javier Zanetti si appresta ad affrontare la sua nuova avventura, al servizio di quei colori, il nero e l’azzurro, che ormai rappresentano una seconda pelle per l’argentino. Niente di più adatto che un ruolo di rappresentanza per chi è diventato un simbolo assoluto dell’universo Inter.
Anni di battaglie epiche, di sconfitte dolorose e vittorie memorabili, ma soprattutto di fedeltà e amore sconfinato verso quella maglia, che continuerà a difendere e onorare dalla sua scrivania negli uffici di Corso Vittorio Emanuele. Pupi ha parlato di questo e di tanto altro in un’intervista rilasciata ai microfoni di Inter Channel.
Questa è la prima intervista nelle vesti di vicepresidente dell’Inter…
“Sono entusiasta per questa opportunità. Ringrazio Moratti e Thohir, che mi hanno concesso la possibilità di continuare il legame con questa grande famiglia”.
E’ difficile che un giocatore, a fine carriera, ricopra subito una carica così importante…
“E’ stata dimostrata grande fiducia nei miei confronti. La mia carriera è stata costruita negli anni e soprattutto il rispetto che ho ottenuto da grandi personaggi dello sport mi ha permesso di avere questa opportunità”.
Quali saranno i tuoi compiti?
“Questa tournèe è servita come punto di partenza e, grazie ad essa, ho potuto conoscere bene i nuovi membri della proprietà. Quello che più conta è che voglio rendermi utile per il bene dell’Inter, che è la cosa più importante”.
Avrai un’ importante funzione, ovvero quella di rappresentare l’Inter nel mondo…
“Ci tengo tantissimo, essere ambasciatore nel mondo di questa grande società è gratificante, mi riempe d’orgoglio, perchè è una bellissima responsabilità portare il nome dell’Inter nel mondo. Ho tante conoscenze nell’Uefa e nella Fifa e la società mi ha chiesto di inserirmi in queste strutture, visto che l’Inter in futuro vuole espandersi sempre di più”.
Hai da poco incontrato Ryan Giggs, altro simbolo del calcio mondiale. Quanto è importante che il tifoso veda continuità, con il proprio idolo che continua a rappresentare la società?
“E’ molto importante poter continuare a stare vicino ai miei vecchi compagni e cercare di far capire ai nuovi cosa significa essere giocatori dell’Inter e le responsabilità che ne derivano. Questa maglia va onorata, sia dai giocatori che entrano in campo, che da coloro che lavorano per il bene di questa società, soprattutto per i nostri tifosi che meritano da parte nostra il massimo impegno”.
Stando a bordo campo, ti è venuta voglia di ritornare a giocare?
“Fa un certo effetto. Se devo dire la verità, continuo ad allenarmi. Sono, comunque, entusiasta del mio nuovo ruolo e tutte le mie energie sono concentrate a fare bene in questa nuova veste”.
In questi giorni hai capito cosa vuol dire lavorare per l’Inter dall’interno. Quali sono le tue prime impressioni?
“Questa fase è stata un punto di partenza positivo. Ho conosciuto tanti manager, ma devo ancora imparare tanto per rendermi sempre più utile”.
Cosa pensa tua moglie Paula del nuovo ruolo?
“E’ un po’ preoccupata, perchè starò più tempo a casa (ride ndr). A parte gli scherzi, è contenta, è sempre al mio fianco e siamo tutti e due molto fiduciosi di poter fare bene per questi colori”.
Avrai un compito importante, essendo ambasciatore anche da parte del Papa per lanciare un messaggio di solidarietà che leghi calcio e religione…
“E’ un’iniziativa molto importante, perchè il messaggio che si darà è molto forte. Poter unire tutte le religioni in una partita di calcio sarà un evento unico. Qualche giorno fa mi ha chiamato Blatter, perchè vorrebbe esserci. L’evento avrà luogo l’1 Settembre allo Stadio Olimpico di Roma. Un’altra iniziativa fondamentale intrapresa dall’Inter è “Say not to descrimination” che servirà a diffondere un messaggio davvero importante”.
Cosa ti mancherà di più della tua vita da calciatore?
“Lo spogliatoio, il ritiro e il condividere tanti momenti con i compagni. Ma per ogni cosa sono sempre qui. Speriamo di poter lavorare da subito per obiettivi importanti, i presupposti per far bene ci sono”.
This post was last modified on 11 Settembre 2014 - 22:03