Monte ingaggi dimezzato e ringiovanimento della rosa. Ecco l’Inter di Erick Thohir

L’alba di una nuova era, quella di Erick Thohir. Il nuovo numero uno di Corso Vittorio Emanuele ha tracciato una linea di demarcazione ben visibile, rendendosi protagonista di un taglio netto con la precedente gestione. Una rivoluzione totale che ha spezzato il filo invisibile che legava il presente al glorioso passato, per permettere all’Inter di proiettarsi finalmente verso il futuro.

L’addio dei senatori ha rappresentato un primo segnale di cambiamento e ha assunto una valenza simbolica e, al contempo, economica. Quel sentimento di profonda riconoscenza che aveva contraddistinto gli ultimi anni ha lasciato il posto ad una fredda ed incondizionata analisi prettamente calcistica e aziendale. Sembrava che, dopo la conquista del Triplete, il tempo si fosse fermato e i ricordi si fossero cristallizzati, influenzando le scelte societarie e, conseguentemente, i risultati sportivi.

Finanziariamente parlando, il congedo di Zanetti, Cambiasso, Milito e Samuel ha portato ad un risparmio considerevole. Una politica che, a dire il vero, era già iniziata sotto gli ordini di Massimo Moratti e che aveva portato alle dolorose partenze di Sneijder, Lucio, Maicon, Eto’o, Julio Cesar e degli altri protagonisti delle ultime memorabili vittorie nerazzurre. Una politica che ha prodotto i suoi frutti, come testimoniato dai numeri: nella stagione 2009/2010 gli stipendi ammontavano complessivamente a 150 milioni, mentre oggi il monte ingaggi risulta dimezzato.

Portatore di una mentalità prettamente manageriale, il tycoon indonesiano ha avuto, in questi primi mesi, un occhio di riguardo per il bilancio societario nel rispetto delle rigide regole imposte dal Fair Play Finanziario. Un modus operandi che si è riflettuto anche nella scelta di figure dirigenziali di livello internazionale, il cui lavoro sarà finalizzato all’incremento delle entrate e all’espansione del marchio Inter. Le investiture di Williamson, Bolingbroke e Dan Chard vanno lette proprio in quest’ottica.

La seconda direttrice d’azione, alla quale si sta ispirando il lavoro della nuova proprietà, è quella del ringiovanimento della rosa. Thohir ha più volte ribadito l’importanza di ripartire da giovani di talento e di intraprendere un progetto che ruoti intorno ad essi. Ed è per questo motivo che il tycoon indonesiano ha confermato in diverse occasioni l’incedibilità di Kovacic Icardi, rispedendo al mittente ogni offerta rivolta ai due gioielli nerazzurri. L’arrivo di Dodò e M’Vila testimonia, in ultima analisi, la volontà di puntare su giocatori giovani, ma che siano, al contempo, nelle condizioni di disputare un campionato difficile come quello italiano.

Una strada lunga e tortuosa per ritornare in cima, ma in attesa dei primi risultati, il sentiero tracciato sembra essere quello giusto.

 

 

 

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