Come spiegato nell’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, l’Inter è stata rifatta con un esborso immediato di soli 4 milioni. C’è di più: ben prima di Ferragosto. Dopo i “codici” sulla riduzione del tetto ingaggi, Thohir aveva dettato ad Ausilio come Mazzarri fa con i giocatori quelli per il mercato: “Quest’anno ancora autofinanziamento”. Come dire: vendi, e lavora di fantasia. Il d.t., visto che vendere a luglio è tanto più difficile se gli altri sanno che devi farlo, si è auto-sfidato: provo a fare il contrario. Fantasia uguale idee, uguale sei nuovi giocatori (due a parametro zero: uno è Vidic per il quale con l’input di Thohir si era giocato d’anticipo): il totale fa circa 4 milioni spesi, al netto degli intrecci economici delle compartecipazioni (Livaja, Krhin, Biraghi: circa un milione nelle casse nerazzurre). Ora Ausilio penserà a vendere, ma intanto Mazzarri, a cui erano stati prospettati tempi più lunghi, può già lavorare con la squadra che sarà. Se arriveranno i ritocchi, tanto meglio.
Intanto sono entrati quasi tre milioni da uscite minori, ma altri Ausilio spera di incassarne dalle cessioni. Anzitutto quella di Guarin, potenziale tesoretto da reinvestire su un giovane di prospettiva (Firmino costa 20 milioni ed è fuori budget: magari Rabiot?), anche se per 2-3 milioni più conguaglio tecnico può restare viva l’ipotesi Biabiany, con uscita di Botta. E poi Silvestre (parla con il Palermo), Kuzmanovic (Siviglia e Valencia: l’Amburgo si è defilato dopo aver preso Behrami), Schelotto (c’è il Parma: il Southampton ha subito scelto Taider fra il giocatori proposti obbligatoriamente dal d.t.) e soprattutto Campagnaro (ipotesi Genoa, Samp e anche Palermo): proprio in vista di una partenza dell’argentino è tenuta calda la pista del ritorno di Rolando.
Fonte: La Gazzetta dello Sport
This post was last modified on 11 Settembre 2014 - 21:46