Risultato identico rispetto alla partita precedente, così come la modalità. Un 1-0 su rigore, questa volta arrivato quasi allo scadere, che a Walter Mazzarri piace per i progressi visti nel gioco, soprattutto nel primo tempo. I problemi, però, sussistono: un calo fisico inevitabile dovuto all’intensità della partita ma anche al dover giocare ogni tre giorni. Con una rosa così ristretta, Mazzarri non ci sta. E vista, inoltre, la carenza da gol di Palacio, si riprenderebbe di corsa il suo terzo (e ultimo) attaccante, Osvaldo, fermo ai box per un infortunio.
Nessuno vuole vedere i fantasmi della stagione sfortunata con Stramaccioni, quando c’erano più giocatori in infermeria che in panchina. Mazzarri vuole che i suoi stringano i denti e che facciano il possibile per lottare fino in fondo. Sabato c’è il Parma in trasferta. Un avversario che non va sottovalutato, nonostante i numeri impietosi: 12 gol fatti e ben 21 subiti in sole 9 partite. Ma se al calo fisico si aggiungesse il calo di concentrazione, come era successo contro il Cagliari a San Siro, la squadra affonderebbe di sicuro.
I progressi visti nel primo tempo contro i doriani fanno ben sperare che si possa trovare una certa continuità, da sempre mancata agli uomini di Mazzarri. Il fatto, però, che proprio Hernanes, vero leader dei nerazzurri, specialmente dopo il gol siglato nel 2-2 contro il Napoli, sia tornato anzitempo negli spogliatoi, non può che essere un campanello di allarme. In questi casi, la sola cosa che Mazzarri può fare è ruotare di più i giocatori. In tal senso, la gara di Europa League, più che quella con il Parma, potrebbe essere una buona occasione per far rifiatare gente che ha corso in lungo e in largo per il campo. Icardi, per esempio, non si è riposato per niente, vista l’assenza prolungata di Osvaldo, mentre Palacio sembra solo la copia sbiadita del trascinatore dello scorso anno.
Il tecnico toscano dovrebbe osare di più e far giocare di più i giovani, dargli almeno una possibilità, visto che in campionato non puoi permetterti di sbagliare per non essere risucchiato a metà classifica. Chissà che l’Europa League non diventi davvero una vetrina per i giovani, proprio come lo era stata un paio di anni fa con Stramaccioni per Livaja.
Bonazzoli e Puscas scalpitano in panchina. Il tecnico nerazzurro sa che i suoi giocatori credono in lui e nella sua esperienza ma i giovani vanno valorizzati, proprio come è stato fatto un po’ alla volta con Kovacic, nettamente migliorato rispetto alle passate stagioni. In casi simili bisogna dosare le energie al meglio e fare di necessità virtù. Spremere troppo gli stessi giocatori in questa fase del campionato potrebbe essere controproducente e portare al collasso definitivo quando lo sprint finale verso il terzo posto si farà sempre più intenso.