Nel commento di Gianni Valenti presente su La Gazzetta dello Sport di oggi il giornalista evidenzia i 4 dogmi espressi da Mancini: “Lavorare duro, parlare con i giocatori, vincere in fretta e giocare bene al calcio.” I primi due punti sono comuni nella dialettica dei mister ma nascondono comunque un nuovo aspetto: la flessibilità. E’ normale preferire un modulo rispetto ad un altro, ma vanno considerati lo spogliatoio e le caratteristiche dei giocatori. Riguardo a questo Valenti si è riferito al centrale nerazzurro Vidic: “Arrivato in estate con un pedigree di tutto rispetto e annegato nella difesa a tre proposta maniacalmente da Walter Mazzarri”.
Come riporta il giornalista, Mancini ha anche parlato del suo predecessore, rendendogli “l’onore delle armi“, ma ha anche fatto capire che, dialogando con i giocatori, vorrà resettare tutto e riportare in loro l’autostima necessaria in un grande club come l’Inter. Il Mancio ha mandato un messaggio importante ai giocatori, anche se nel 2004 poteva contare su gente come Cambiasso, Zanetti, Vieri, Veron e Stankovic è comunque felice di poter allenare una squadra giovane come quella nerazzurra. Allo stesso tempo però li mette davanti alle loro responsabilità, quello successo finora è anche colpa loro.
Il giornalista prosegue: “Il percorso professionale che ha riportato Mancini a Milano dopo i successi in Inghilterra e l’esperienza in Turchia, ci ha restituito un uomo abile nel comunicare che sa maneggiare la lingua inglese con facilità come si conviene a chi in molte occasioni dovrà fare da frontman nella società“.
La Serie A finalmente può riabbracciare un tecnico che ha fatto tesoro delle sue esperienze, ritornando con un bagaglio di conoscenze ben più ampio di quello con cui aveva lasciato, sicuro delle sue possibilità, prendendo subito degli impegni. Con “vincere in fretta” non solo scalda una tifoseria che si era demoralizzata, ma mette la faccia senza paura di fallire.
L’obiettivo, anche se dalla classifica può sembrare lontano, rimane il terzo posto con seguente qualificazione ai preliminari di Champions League, i milioni previsti per la qualificazione nell’Europa che conta sarebbero fondamentali per il bilancio.
“L’appendice di vincere ‘giocando bene a calcio’ è quella che ci piace di più. Detto che le due cose vanno quasi sempre di pari passo, è ora che il calcio italiano si diriga decisamente in questa direzione. Solo così i tifosi torneranno allo stadio” termina Valenti.
This post was last modified on 16 Novembre 2014 - 15:37