Il ritorno di Mancini ha creato entusiasmo intorno al mondo nerazzurro e, ovviamente, anche in società. Un motivo in più che ha spinto verso la soluzione manciniana la dirigenza dell’Inter, è il fatto che l’ex tecnico di Manchester City e Galatasaray è l’uomo giusto per proseguire la linea giovani imposta dal presidente Erick Thohir. A fare una stima sul lavoro del Mancio con i giovani è il Corriere dello Sport.
I numeri – Il quotidiano ci riporta cifre interessanti sull’utilizzo dei giovani: dal 2004 al 2008 ha fatto esordire in prima squadra ben 26 prodotti del vivaio nerazzurro. Meglio di tutti i suoi predecessori, solamente Stramaccioni è stato capace di tenergli testa, anche a causa dei numerosi infortuni che ha dovuto fronteggiare.
Talenti scoperti – Il Corriere prosegue, prendendo in riferimento lo stesso lasso di tempo, evidenziando i migliori talenti sbocciati grazie alla fiducia del tecnico. Dal figlio di Altobelli, fino a Obafemi Martins, passando per i vari Pasquale e Ferrari. Altri nomi importanti che hanno esordito con il tecnico sono quelli di Riccardo Meggiorini, Marino, Della Fiore, Belaid, Andreolli e Biava. Tra gli esordienti del campionato 2005-06 anche il centrale juventino Bonucci ha fatto la sua apparizione negli schemi del Mancio. La lista è infinita, i giovani sono stati davvero tanti, da Siligardi a Momentè fino a Fatic, Bolzoni e Maaroufi. Gli ultimi, ma non per importanza, sono il figlio del Mancio, Filippo, che debuttò in Reggina-Inter di Coppa Italia, Biabiany, sempre debuttante in coppa contro l’Empoli e, per ultimo, Mario Balotelli che esordì il 5 dicembre 2007 a Cagliari.
Gli altri- Il quotidiano conclude elencando i giovani fatti esordire dai successori di Mancini. Molto più corta è la lista dei giovani dello Special One, con lui solo 4 esordienti: Santon, Stevanovic, Donati e Khrin. Benitez concesse momenti di gloria ai vari Alibec, Natalino, Nwankwo e Obi, Ranieri schierò Caldirola, Faraoni e Crisetig. Stramaccioni valorizzò una squadra intera: Longo, Spendlhofer, Donkor, Belloni, Bandini, Romanò, Mbaye, Forte, Duncan, Garritano, Pasa, Benassi e Livaja. Mazzarri ha dato fiducia al giovanissimo nazionale Bonazzoli, oltre a Olsen e Camara. Nessun’altra società può vantare una simile mole di esordienti del vivaio.