GdS – Icardi e Torres, due niños a confronto

Ne La Gazzetta dello Sport di oggi si è parlato, ripercorrendo le loro ascese calcistiche, dei due niños di Inter e Milan: Icardi e Torres. 

Fernando Torres arriva a Fuenlabrada dalla Galizia e seguendo il fratello inizia a fare il portiere fino a quando un destro micidiale gli rompe due denti; inizia così la sua carriera di attaccante, e segna, segna, segna. Inizia a giocare nel Rayo 13, segnando 57 gol in una stagione e guadagnandosi un provino con l’atletico. Il suo voto in una scala da 1 a 10 sarà 11. La famiglia si impegna ad accompagnarlo agli allenamenti al campo che dista 15 chilometri dalla loro abitazioni, fanno a turno e i fratelli del niño studiano sulle tribune pur di far continuare il sogno del ragazzo. Si mette in mostra nel torneo di Brunete e nel 1999 vince la Nike Cup a Reggio Emilia. Nel 2001 trionfa all’Europeo under16. Esordisce in prima squadra e l’anno dopo, anche grazie a lui, l’Atletico viene promosso, diventando così El Niño”

Mauro Icardi arriva a Gran Canaria nel 2002, sfuggendo alla crisi argentina, a 6 anni inizia giocare con l’Ud Vecindario. Jesus Hernandez, primo allenatore di Maurito ha concesso un’intervista sul suo allievo più celebre: “Mauro aveva 9 anni ma già al primo allenamento ha messo in mostra doti fuori dal comune. Pensate che un arbitro al termine di una delle prime partite gli chiese l’autografo. Ma quella era una squadra straordinaria…”.
Ma come era da bambino Mauro? “Arrivava da una famiglia forte, grande dignità, pochi soldi. Il padre faceva tanti lavori. La madre faceva le pulizie e non si è mai persa una partita di Mauro. Voi avete in mente il ragazzo tatuato dei social, ma il vero Mauro era un ragazzo timido che aveva paura anche a esultare dopo un gol”.
Il momento chiave a Tenerife, dove in un torneo dribblava 5-6 avversari e arrivava in porta. Parla ancora Juan: “Ha le doti per essere il nuovo Ronaldo. Vedrete”.

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