E’ stato sin da quest’estate etichettato come un “grande acquisto” per il rapporto qualità-prezzo, per la sua esperienza, per la qualità che portava in dote, per il suo apporto in zona goal. Veniva da una stagione in cui aveva finalmente avuto la gioia di laurearsi Campione d’Italia ma, dal punto di vista personale, molto avara di soddisfazioni: un solo goal in campionato con la Juve in mezza stagione (più 2 contro il Trabzonspor in Europa League), soltanto altre tre perle nella sua breve e travagliata avventura inglese col Southampton. A dire la verità, molte delle avventure calcistiche di Osvaldo sono state travagliate in particolar modo, proprio quella con la Roma, avversaria di domani. Un rapporto lungo due anni fatto di alti e bassi, di tanti e bellissimi goal ma anche di diverse e disparate polemiche, dagli scontri con Andreazzoli dopo la finale di Coppa Italia ai litigi con Lamela e con la società in più di un’occasione. Uno di quei giocatori che, nella sua carriera, è alla costante ricerca di una nuova possibilità.
L’Inter è ora la sua attuale possibilità e, dopo i primi mesi, si può ben dire che finora l’italo-argentino la sta sfruttando nel migliore dei modi. Nonostante i nerazzurri stiano vivendo un’altra stagione non esaltante e Osvaldo sia incappato in più di qualche problema fisico, l’ex Bologna è sempre stato uno dei migliori in campo quando ha avuto la chance di scendere sul rettangolo di gioco. Tra campionato e Europa League ha già segnato sei goal, gli stessi messi a segno nell’ultima stagione. Segno di una ruota che forse sta girando, di una maturazione comportamentale giunta finalmente a compimento. Doveva essere sulla carta la riserva di Icardi e Palacio, ma non ci ha messo nulla a ribaltare le gerarchie, prendendo prima il posto del Trenza e, secondo quanto trapela da fonti vicine all’ambiente, costringendo Icardi in panchina nel big match di domani. La tentazione è infatti forte per Mancini: Osvaldo ha risposto in maniera più che positiva alle sollecitazioni dell’allenatore grazie ad una prestazione di spessore contro il Dnipro. Il goal decisivo da attaccante vero, il prezioso lavoro per la squadra, cosa che spesso difetta nell’ex Sampdoria, la sua tecnica in grado di tener palla e impensierire le difese avversarie. A completare il quadro idilliaco per Osvaldo, anche i complimenti sentiti del presidente Erick Thohir, molto colpito dalla sua ultima prestazione, così come da quella di Handanovic.
Doveva essere uno dei cavalli di battaglia di Mazzarri, sempre desideroso di allenarlo, ma la vera consacrazione può avvenire con il nuovo allenatore, così come per tutta la squadra. Ora però viene il difficile per un attaccante: confermarsi. I primi 4 goal nelle prime 5 giornate di campionato erano stati un gran biglietto di visita. C’è però da riprendere la cavalcata, di interrompere questo digiuno causato da forze maggiori. L’occasione che gli si presenta è unica: farlo contro la sua amata e odiata ex, contro dei tifosi che, durante e dopo la sua avventura giallo-rossa, non gli hanno mai perdonato nulla e mai fatto mancare il proprio disappunto verso di lui . L’impresa gli è già riuscita l’anno scorso con il goal in pieno recupero realizzato in maglia Juve. Per Osvaldo si ripresenta l’occasione di tirar fuori la stessa rabbia, la stessa voglia, lo stesso entusiasmo. Rilanciarsi definitivamente e rilanciare, assieme, anche la sua squadra. Due destini intrecciati quelli del giocatore e della sua squadra: dalle sorti dell’uno, dipendono le sorti dell’altra e viceversa.
A fine anno ci sarebbe infatti un riscatto da pagare, 7 milioni non sono troppi ma nemmeno pochi per la spending review attuata da Thohir. Un bel po’ di goal e una nuova qualificazione europea, magari in Champions, sarebbero dei validissimi motivi per tirarli fuori.
This post was last modified on 29 Novembre 2014 - 17:31