“C’ eravamo stra-amati” riporta quest’oggi, al suo interno, La Gazzetta dello Sport. In effetti, il ritorno di Stramaccioni a San Siro contro la sua Inter è uno degli argomenti di interesse maggiore della sfida di domani sera contro l’Udinese. Un rapporto partito nello scetticismo generale, sbocciato in maniera prepotente per poi naufragare in miriadi di sconfitte, problemi e figuracce.
La rosea parte da lontano, dalla scelta di farlo sedere sulla panchina della Primavera; un’avventura nata nel peggiore dei modi, con la sconfitta per 7 a 1 col Tottenham in Next Generations, competizione che sarà poi vinta in finale contro l’Ajax ad aprile, trionfo utile a stregare Moratti e a farlo innamorare di questo giovane ed ambizioso tecnico romano.
Stramaccioni, infatti, diventa subito l’allenatore della prima squadra, un’intuizione prettamente presidenziale che non tiene conto delle indicazioni, fin troppo prudenti, dei suoi collaboratori Branca e Ausilio. Ad Appiano Gentile c’è un’Inter in difficoltà, ma con ancora tanti campioni dell’era del Triplete: si dice che al primo allenamento, estasiato, il tecnico abbia detto 4 0 5 volte “tanta roba” o “mamma mia oh”, non cercando di celare la sua sorpresa nel ritrovarsi in qualcosa di inaspettato, forse più grande di lui. Le restanti giornate vedono la sua prima Inter sfiorare un’incredibile qualificazione in Champions con tanto di primo derby vinto in un rotondo 4 a 2 al Milan.
Un altro derby, quello della stagione successiva in programma alla settima giornata, sembra proiettarlo verso il Paradiso: vittoria e dedica alla curva nord. La squadra viaggia che è una meraviglia e la vittoria per 3 a 1 allo Juventus Stadium è un tripudio personale di Strama che lancia il tridente pesante, fra le perplessità generali, e ne esce vincitore a testa alta, con tanto di risposta piccata a Marotta, reo di averlo accusato nel pre-gara di “spensieratezza tattica”. Peccato che certi apici rimarranno sconosciuti a quella squadra. A fine stagione rimane un nono posto condito da 16 sconfitte e conseguente esonero telefonico di Marco Branca. Nel mezzo, qualche perla come la sfiorata rimonta col Tottenham in Europa League ma anche tanti e troppi problemi: la quasi scazzottata con Cassano, una miriade di infortuni con uno staff medico eccessivamente prudente, la necessità di giocare con Rocchi titolare 8 volte quando sul mercato erano stati richiesti Lucas e Lavezzi, la grana Sneijder, allenamenti col freno a mano tirato per colpa di una rosa troppo over 30.
Un storia ricca di polemiche, rimpianti ed inesperienza in cui rimane l’affetto del presidente Moratti e la partita di domenica, con un desiderio di riscatto di grande motivazione.
This post was last modified on 6 Dicembre 2014 - 10:30