Il nuovo CEO Michael Bolingbroke ha spiegato, in un’intervista esclusiva a La Gazzetta dello Sport, i motivi dell’enorme cambiamento che in questi anni stanno avendo i proprietari di società calcistiche rispetto anche solo al recente passato.
Ecco la sua illustre versione: ”Moratti per 19 anni di grande presidenza nerazzurra ha versato quasi 1,3 miliardi di euro in una gestione fortemente portata al mecenatismo. Ora, purtroppo per i tifosi, non si può più pensare in questi termini. L’importante è che proprio i supporters capiscano questa situazione e che in quest’era non è più possibile spendere senza limiti. E’ cambiato il modo di gestire le società di calcio, non solo l’Inter. I proprietari non possono più iniettare soldi senza limiti nel club. L’unico modo è incrementare i ricavi e aumentare il potere di spesa”.
Molto importante, quindi, sarà vendere prima di acquistare: ‘‘Dobbiamo rispettare i parametri Uefa ma la priorità è sempre dare alla squadra e all’allenatore quel che serve per tornare in Champions. Se Mancini chiederà rinforzi troveremo il modo per accontentarlo. Ma sia chiaro: sempre dentro i vincoli del fair play finanziario”.
Anche se sembra che il piano quinquennale presentato all’Uefa non abbia convinto gli ispettori: ”No, questo non i risulta. Nel piano abbiamo mostrato come far crescere i ricavi, dallo stadio alle sponsorizzazioni, mantenendo sotto controllo i costi. Non è sicuramente facile ma è quello che oggi ci richiede tassativamente la Uefa”.
Lo stile americano aiuterebbe ora: ”Eccome se aiuterebbe. Ci sarebbe bisogno di una commissioner stile Nba. Bisogna lavorare tutti insieme ed iniziare a stilare programmi a 5-10 anni e pensare alla crescita complessiva del sistema. Questa penso che sia la strada migliore per ottenere i migliori successi; cioè grazie alla cooperazione ed alla ferrea volontà di far bene tutti insieme per vedere migliori orizzonti comuni”.