La storia di Mancini alla Lazio; da giocatore ad allenatore

La storia di Roberto Mancini si è incrociata più volte con la società SS Lazio, sia con la carriera da giocatore che con quella da allenatore.

Il Mancio arriva alla Lazio nel 1997 seguito da un contiguo numero di suoi ex-compagni blucerchiati: l’allenatore Eriksson, Veron, Lombardo e Mihajlovic. Con la Lazio vince lo scudetto nel 1999-2000 (stagione in cui il club compie 100 anni), l’ultima edizione della Coppa delle Coppe (1999), una Supercoppa europea battendo i Campioni d’Europa del Manchester United (1999), due Coppe Italia (1998 e 2000) e una Supercoppa di Lega (1998). Il Mancio è tornato a vestire la maglia della Lazio come giocatore il 12 maggio di quest’anno, in occasione dell’evento “Di padre in figlio” organizzato per festeggiare i 40 anni del primo scudetto (1974).

La carriera da allenatore inizia nel 2000 alla Lazio come vice di Eriksson.
Dopo la parentesi a Firenze torna nella capitale sponda bianco azzurra nella stagione 2002/2003 dove ottiene buoni risultati, nonostante la società sia sotto i riflettori a causa di diverse vicissitudini finanziarie che termineranno con le dimissioni del Presidente Sergio Cragnotti. La prima stagione ottiene un quarto posto, la stagione seguente (2003/2004) vince la Coppa Italia , ma viene eliminato dalla coppa Uefa in semifinale con un sonoro 4-1 dal Porto di Josè Mourinho, che alla fine dell’anno vincerà la competizione.

Nei due anni passati a Roma, Mancini passa da uno stipendio di 1,5 miliardi di lire deciso dal Presidente Sergio Cragnotti a circa 7 miliardi con la nuova dirigenza, sebbene il resto della squadra si riducesse lo stipendi0 firmando il piano Baraldi, per permettere il salvataggio del club.

Nel 2004 lascia Roma per approdare a Milano, sponda Inter, dove, appunto, riesce ad ottenere risultati sorprendenti.Ad oggi Mancini rimane sicuramente uno dei tecnici più amati nella storia di entrambe le squadre.

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