I destini di Lazio e Inter non si sono incrociati soltanto numerose volte sul campo di calcio, ma anche negli uffici e nelle scrivanie di mercato. Tanti sono i giocatori che nel nuovo millennio hanno vestito entrambe le maglie, generalmente prima quella bianco-celeste e poi quella nerazzurra. Molto spesso l’Inter ha infatti attinto dal bacino della Lazio per rinforzare la propria rosa, a volte con successo, altre un po’ meno. Vediamo quali sono stati i nomi e le trattative più altisonanti.
I BOMBER: 90 miliardi di lire, un’enormità per l’epoca. E’ la cifra con la quale l’Inter acquistò Christian Vieri dalla Lazio nell’estate del 1999. Il valore complessivo comprendeva anche Diego Simeone, beniamino del popolo nerazzurro. L’argentino si fece amare anche dal nuovo pubblico e segnò alla sua amata ex squadra nel fatidico 5 maggio. Vieri anche fu un idolo per il popolo interista grazie alle valanghe di goal realizzati in tante stagioni. Il passaggio al Milan nel 2005 e le tensioni nate con Moratti per via dei pedinamenti lo hanno invece reso molto inviso ai suoi ex supporters. Nel 2002 fu invece la volta di Crespo, chiamato a sostituire Ronaldo e a fare coppia proprio con Vieri. Trattativa lampo e una sola stagione sul Naviglio: straripante in Champions, ma non incisivo quanto ci si aspettava in campionato, tanto da spedirlo al Chelsea l’estate successiva. Tornerà dopo qualche stagione e sarà uno degli uomini fondamentali per i successi di Mancini. Cammino inverso per Julio Cruz, bomber silenzioso ma di grande rendimento nei suoi anni a Milano. Dopo alcune ottime stagioni, vola alla Lazio a parametro zero nel 2009, ma i goal non arriveranno: solo 4 in un campionato e addio a fin stagione senza rimpianti. Chiudiamo il cerchio con Goran Pandev, arrivato gratis nel gennaio del 2010 per via dei problemi legali, vinti, con il presidente Lotito. Cresciuto nella primavera nerazzurra e autore di buone stagioni a Roma, il suo nuovo impatto a Milano fu ottimo: goal nel derby, trionfi vari e una Champions da titolare. Le stagioni successive videro scendere il suo rendimento, non senza togliersi altre soddisfazioni come il goal in extremis a Monaco in Champions e nella finale del Mondiale per Club.
IL MANCIO E I SUOI FEDELI: Mancini divenne nell’estate del 2004 allenatore dell’Inter, dopo buone stagioni sulla panchina della Lazio. A Milano chiederà spesso suoi ex giocatori e compagni di squadra. Già sei mesi prima lo aveva anticipato Stankovic, arrivato a gennaio dopo un’estenuante trattativa e divenuto una delle bandiere dell’Inter trionfale fra 2005 e 2011, tanto da chiudere la propria carriera con la maglia nerazzurra. Mancini fu subito raggiunto a parametro zero da Giuseppe Favalli, autentica bandiera della Lazio e protagonista nel finale di carriera di discrete stagioni su entrambe le sponde del Naviglio. Il vero pupillo del Mancio era però Sinisa Mihailovic, difensore col vizio del goal e ottimo anche nelle sue due stagioni all’Inter, le ultime di una grande carriera. Le sue punizioni alla Roma furono un bel vedere per l’Inter, dove iniziò, come vice di Mancini, un’ottima carriera da allenatore. Altro giocatore chiesto con insistenza dal tecnico jesino fu Cesar, esterno brasiliano arrivato nel gennaio del 2006. Sei mesi insignificanti per poi vestire, in prestito, le maglie di Corinthians e Livorno. Tornato alla base, si rivelò a sorpresa uno dei tasselli più importanti per la vittoria dello scudetto del 2008.
GLI ULTIMI ARRIVATI: la moda laziale per l’Inter non passa mai di moda, anche se con Lotito c’è da sudare molto per condurre un affare in porto. Zarate e Hernanes sono stati gli ultimi nomi di una lista lunghissima. Entrambi idoli indiscussi a Roma, a Milano hanno vissuto o stanno vivendo stagioni a corrente alternata. L’argentino, giunto nel 2011 in prestito nell’ultima giornata di mercato, pagò i 3 allenatori in una stagione. Ranieri lo utilizzò poco, prima che Stramaccioni lo rivalutasse e gli permise di mettere a segno i primi goal in campionato (ne aveva già segnato uno fondamentale in Champions ad ottobre). Il prezzo troppo alto per il riscatto impossibilitò la permanenza. Hernanes, unico grande esborso di Thohir, ha avuto momenti buoni e altri più negativi. L’anno scorso il goal dell’ex, questa sera tornerà per infortunio proprio contro la sua ex squadra. I tifosi di entrambe le compagini stan già facendo gli scongiuri.