La gara dell’Inter contro la Lazio stava passando agli archivi come un brutto scivolone pre-natalizio che avrebbe non poco complicato la situazione in chiave Champions, con i nerazzurri che sarebbero piombati ad un -9 proprio dalla formazione biancoceleste e avrebbero abbassato in morale in vista della difficile sfida alla Juventus Stadium al rientro dalla sosta l’11 Gennaio.
Dopo il lampo di Mateo Kovacic invece, Roberto Mancini ha avuto modo di poter guardare la propria panchina con più fiducia ed ha scelto la freschezza e le qualità di un promettente 17 enne per cambiare ancora di più l’inerzia offensiva di una partita che l’Inter aveva il dovere non buttare al vento.
Ecco che allora il tecnico jesino ha puntato su Federico Bonazzoli ed i risultati gli hanno immediatamente dato ragione. Il baby prodotto della cantera nerazzurra è apparso subito a proprio agio in una sfida cruciale per il proseguo di stagione e l’assist al bacio per la sponda di D’Ambrosio che ha determinato il pareggio di Rodrigo Palacio ne è stata la conferma tangibile.
Il ragazzo, anche se preferisca come sua stessa ammissione il ruolo di punta centrale, si è disimpegnato benissimo nei panni di attaccante esterno aprendo la difesa laziale che si era chiusa per resistere agli ultimi assalti dei nerazzurri. Una zona di competenza atipica per lui ma che non cambia la sostanza del suo ruolo in questa società, ovvero quello di predestinato.
Approdato a meno di 8 anni tra le fila del vivaio dell’Inter grazie a Giuliano Rusca che lo ha scovato dal Montichiari, Bonazzoli ha esordito in prima squadra già nella scorsa stagione esattamente il 4 Dicembre 2013 nella sfida di Coppa Italia contro il Trapani diventando il secondo più giovane calciatore ad aver esordito in prima squadra dopo Beppe Bergomi.
A questo importantissimo traguardo c’è da registrare la prima convocazione nella Nazionale Under 21 durante l’inizio della corrente stagione che lo ha portato con i suoi 17 anni, 5 mesi e 28 giorni ad essere il più giovane calciatore ad avere indossato quella prestigiosa e promettente maglia.
Numeri non certo alla portata di tutti e che stanno tracciando l’identikit perfetto del predestinato pronto a fare le fortune del proprio club e della Nazionale per tantissimi anni. Un piccolo seme da coltivare con cura e che spetterà all’Inter farlo germogliare per potergli garantire un futuro luminoso.
This post was last modified on 23 Dicembre 2014 - 12:19