Nel 2014 non sono stati molto gli acuti dell’Inter. La squadra nerazzurra ha regalato raramente delle prestazioni memorabili in grado di stuzzicare a dovere il cuore e l’animo del tifoso. Ciò che è mancata è stata soprattutto la continuità, arma necessaria per dare vita ad un filotto di risultati positivi che permettesse di risalire la classifica e di iniettare fiducia e consapevolezza. Eppure ci sono stati dei momenti in cui si pensava che la squadra nerazzurra potesse spiccare il volo, soprattutto dopo delle partite ben giocate e vinte.
E’ il caso di Fiorentina-Inter, match disputatosi il 15 febbraio allo stadio Artemio Franchi. L’Inter ha bisogno di una scossa dopo una brutta sconfitta a Torino contro la Juventus e una vittoria troppo tirata in casa contro il Sassuolo. L’occasione è d’oro perché si possono guadagnare dei punti su una diretta concorrente per l’Europa. E’ l’Inter di Hernanes, costoso acquisto di gennaio e pronto subito a guidare il centrocampo con la sua classe, è anche l’Inter di Guarin, quasi promesso sposo alla Juve due settimane prima e di nuovo integrato nei meccanismi “mazzarriani”. E’ finalmente anche l’Inter delle due punte, schierate contemporaneamente in campo dall’ex allenatore del Napoli, fino ad allora restio su uno schieramento ritenuto troppo imprudente. La squadra nerazzurra convince: Milito ha subito due occasioni d’oro non sfruttate e nelle retrovie tutto funziona alla perfezione. La svolta arriva al minuto numero 34: una strepitosa azione di contropiede avviata da Hernanes, culmina nell’assist al bacio di Guarin per Palacio, che concretizza alla perfezione. Proprio i protagonisti più attesi: il colpo di mercato, il giocatore ritrovato ed il bomber da sbloccare dopo un digiuno inconsueto. Sembra che tutto fili liscio fino all’inizio del secondo tempo, quando Cuadrado sigla il pareggio complice un’indecisione di Handanovic. Il giocatore che non ti aspetti tradisce tutti.
Al minuto numero 65 però, diventa anche l’Inter di Mauro Icardi. L’attaccante argentino, subentrato al posto di Milito, segna al primo pallone toccato la rete decisiva. Il momento è troppo importante per lui, a lungo indisponibile per un problema di pubalgia e al centro di critiche, gossip e battute per il triangolo amoroso con Wanda Nara e Maxi Lopez. Si porta le mani alle orecchie come per dire “parlate, parlate, io intanto penso a segnare”. Da questo momento Icardi diventa imprescindibile per il progetto futuro di Erick Thohir, desideroso di costruire un’Inter giovane e vincente. Icardi a fine anno segnerà 9 goal, non male per un ragazzo che non è stato titolare prima di marzo. L’Inter resiste agli assalti finali della truppa di Montella e si porta a casa tre punti meritati, frutto di una prestazione di personalità, come pochissime volte si era vista prima di allora e di un gioco più spavaldo e bello da vedere. Si pensava a un punto di partenza, invece i nerazzurri si incarteranno già dalla giornata successiva, pareggiando in casa contro il Cagliari. Rimane il ricordo di una bella partita, di una gran vittoria e un pizzico di rammarico per quello che poteva essere.