E alla fine arrivò il venerdì. Un venerdì a chiudere una settimana di fuoco, ma che si chiude con una giornata perfetta, o quasi.
Perfetta perché Xherdan Shaqiri, uno dei più giovani top player sfornati in Europa, ha firmato il contratto che lo lega temporaneamente all’Inter, ma è solo una formalità. A giugno, infatti, volenti o nolenti dovranno essere versati almeno 15 milioni di euro nelle casse del Bayern Monaco, con la speranza che siano 17.
Perfetta perché Mateo Kovacic, forse l’immagine più rappresentativa del nuovo corso nerazzurro, ha voluto mettere la sua firma sul nuovo contratto. Altri due anni sotto la Madonnina, dal 2017 al 2019. Una sigla su un pezzo di carta che vuol dire tanto. Vuol dire sposare il progetto, come da lui stesso affermato a caldo poi; vuol dire credere in questa squadra, società e ambiente. Quest’ultimo, talmente caldo che ricorda i grandi arrivi pre-triplete.
Finalmente si vede una luce in fondo a questo tunnel nero che l’Inter ha imboccato dall’addio di Leonardo (o forse dall’esonero di Benitez?) in poi, dove sono stati ingoiati tanti, troppi rospi, in tutti gli ambiti. Dal calciomercato, con situazioni paradossali dove giocatori che fino a due anni prima valevano 30 e passa milioni lasciati liberi a 0; a societari, con le liti e dispetti tra il nuovo presidente, Erick Thohir, e l’ex Massimo Moratti. Senza contare le scottanti delusioni sul campo, dove l’Inter più e più volte ha dimostrato di non essere più alla sua stessa altezza.
Una luce che si vede anche grazie al lavoro che dirigenti e allenatore mettono ogni giorno sul campo e non. Mancini, insieme ad Ausilio (parole di Podolski), è stato il principale fautore del suo arrivo. Lo stesso si può dire di Shaqiri.
Sempre sul mercato, poi, uno dei principali fautori della eroica annata 2010 sembrerebbe aver chiuso definitivamente ogni rapporto con il club rivale per eccellenza. L’agente di Sneijder, infatti, ha chiuso la porta in faccia alla Juventus, annunciando la trattativa per il rinnovo e l’obbligo, da parte dei bianconeri, di versare la clausola di rescissione al Galatasaray se vorranno garantirsi le prestazioni del folletto di Utrecht.
Una giornata perfetta, sì, anche perché Palacio è ritornato in gruppo, si allena ed è a disposizione per la gara contro la sua ex squadra. Sembra quasi che i pianeti si stiano allineando per far tornare grande l’Inter. La grande Inter di 5 anni fa, che, come questa, aveva le basi gettate proprio da Roberto Mancini.
Tornato sulla panchina della Beneamata da circa 40 giorni, il Mancio ha preso una squadra non sua ma subito ha iniziato ad insegnare calcio ai giocatori, facendogli cambiare modulo e mentalità (senza dire che quelli precedenti fossero sbagliate o giuste, ma senza dubbio diverse) . Ora, grazie al mercato, potrà mettere sul campo al 100% le sue idee, avendo giocatori di ruolo.
Peccato, però, che ci siano anche notizie che facciano storcere il naso. Ci ha pensato Wenger a creare scompigli tra gli interisti, affermando che Podolski è in nerazzurro solamente in prestito e che a giugno tornerà all’Arsenal. La verità? Chi lo sa, ieri lo stesso giocatore aveva risposto a domanda diretta che a giugno Inter e Gunners si sarebbero seduti al tavolo e avrebbero deciso il suo futuro.
Quasi perfetta, quindi, anche perché in certe giornate non può mancare lo zampino del Diavolo. Osvaldo in rottura con Mancini (più che con Icardi). Il suo futuro prossimo è lontano da Appiano, ma a quanto pare non da Milano. Sembrerebbe, infatti, che Galliani abbia già un appuntamento con l’agente del giocatore italo-argentino. Uno scherzetto in classico stile Condor, che gongola nel portare alla ribalta ex-interisti.