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GdS – Inter, le 5 cose che non vanno

In virtù della negativa partita di Empoli di ieri, La Gazzetta dello Sport analizza la gara nel tentativo di focalizzarsi su cosa gli uomini di Mancini abbiano sbagliato e in cosa devono migliorare per fare finalmente quel tanto agognato salto di qualità che ormai da anni questa squadra attende di fare senza mai riuscire a saltare davvero da quel trampolino che permette di diventare, davvero, una grande squadra.

1 – MANCA IL REGISTA Non ci si può affidare alle occasionali partite in cui tutti riescono a dare il meglio e in cui anche la coppia di mediani Medel-Guarin fa faville. E’ impensabile che possa andare sempre così perchè il cileno non ha nelle sue corde molto più del lavoro di interdizione mentre il Guaro riesce ad adattarsi in quella veste solo se la squadra gira come accaduto con il Genoa, altrimenti soffre maledettamente come il resto della squadra. Urge come il pane un centrocampista in grado di far girare la palla e di dettare i tempi alla squadra senza finire nel turbinoso palleggio degli avversari.

2 – KOVACIC PER HERNANES In una serata no in cui anche il Profeta è mancato sotto ogni punto di vista, sarebbe servito un maggior minutaggio per il maghetto di Linz. In realtà il brasiliano ha avuto il merito di dare a Palacio la palla per sbloccare il match ma se poi il tuo compagno spreca malamente, quell’unica buona giocata finirà nel dimenticatoio come il resto della prestazione. In una partita come ieri Kovacic, inserito solo nel momento di maggior difficoltà del secondo tempo, non ha illuminato anche perchè la partita era ormai persa sul piano del gioco. Mancini avrebbe potuto inserirlo prima almeno per dare più tempo ai suoi di cercare quella scossa che non è mai arrivata.

3 – GLI UOMINI D’ATTACCO Podolski ha messo in luce i limiti della sua condizione fisica non al top e in questo forse pesano i 90 minuti giocati contro il Genoa, Shaqiri ha finalmente fatto il suo esordio ma ha confermato le parole del tecnico sul stato di forma non ottimale denotato in qualche spunto positivo ma lasciato a metà. I due avranno tempo per essere al 100% ma il problema è che per l’Inter il tempo si accorcia per i suoi sogni di rimonta. Palacio, pur non dovendosi operare al momento palesa una condizione ancora poco accettabile mentre Icardi è sempre fuori dal gioco e raramente fa movimento senza palla, in parte giustificato perchè febbricitante. Perchè non spostare Poldi prima punta e con Kovacic al posto di Hernanes e Icardi fuori un pò prima?

4 – PERSONALITA’ LATENTE Ennesima partita in cui si salva solo Handanovic mentre tutti gli altri sono mancati in intensità di gioco e personalità. Può un Empoli in forma mettere così in ginocchio una grande squadra o pseudo tale? Gioco lento, pensiero ancor più bloccato e quasi si attende di subire il gol avversario per poi finire con gli arrembaggi da Inter che ormai da anni non portano più a insperate rimonte. Forse ci vorrebbe un atteggiamento più umile e non pensare che basti una vittoria per tornare a far paura agli avversari, chiunque essi siano e chissà che la lezione non sia stata finalmente appresa al Castellani.

5 – A CORTO DI FIATO Siamo appena alla terza partita del nuovo anno e tutti devono raggiungere uno stato di forma ottimale. A differenza dei grandi avvii degli ultimi incontri questa volta l’Inter fatica fin da subito e solo a sprazzi riesce ad alzare la testa ma è troppo poco. La stanchezza evidente è proprio conseguenza del fatto che la squadra ha corso ma per larghi tratti a vuoto, dipendendo paurosamente dal giro-palla dell’Empoli che ha fatto il bello e il cattivo tempo per quasi 90 minuti.

This post was last modified on 18 Gennaio 2015 - 09:38

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redazione